Le transazioni concluse nelle scorse settimane dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza hanno animato a lungo il dibattito politico. Carlo Guccione non ha mancato di sollevare sospetti sulla regolarità di queste operazioni contabili non avallate, secondo quanto denunciato dall’esponente del Partito Democratico, dall’ufficio legale dell’Ente. L’attenzione di Guccione si era concentrata in particolare sui rapporti instaurati con la Bff Bank, una società di factoring milanese, beneficiaria di un accordo da svariate decine di milioni di euro. La vicenda era approdata anche a Palazzo Campanella, dove Roberto Occhiuto, in risposta ad una interrogazione depositata dal gruppo Pd in consiglio regionale, aveva manifestato piena fiducia nella correttezza del comportamento del direttore generale Antonello Graziano.

Massima trasparenza

Il quale, al nostro network, conferma la necessità di autorizzare quei pagamenti: «Le transazioni sono state compiute nella massima trasparenza, l'abbiamo detto e ripetuto. Peraltro – sottolinea – tutta la documentazione relativa a queste operazioni è stata inviata alla Corte dei Conti. Per quanto ci riguarda, andavano fatte, perché qualcuno, prima del nostro insediamento, non ha pagato. E le transazioni ci hanno consentito di liberare risorse per l'azienda ed evitare da gennaio, pignoramenti per quasi 100 milioni di euro. In futuro questo problema non si riproporrà, perché oggi l’Asp di Cosenza paga i suoi creditori in tempi europei, ovvero entro sessanta giorni».

Graziano non ha dubbi: «Abbiamo messo una toppa per riparare i danni del passato. Se chi ci ha preceduto avesse operato correttamente non avremmo dovuto ricorrere alle transazioni. Poi in questo tipo di operazioni è necessario accordarsi con la controparte per evitare di perdere davanti al giudice, capitale ed interessi. E gli interessi oggi sono al 12 percento».

Bilanci e Milleproroghe

Il direttore generale Graziano ha commentato anche la norma contenuta nel Milleproroghe relativa all’approvazione dei bilanci delle Asp calabresi antecedenti al 2022: il Decreto proroga al 31 marzo 2025 il termine per assolvere a questa incombenza. «Sono bilanci che non ci appartengono perché elaborati da altre amministrazioni – ha detto il direttore generale - Procederemo in osservanza della legge e però siamo di fronte ad un discorso di tipo esclusivamente contabile, nel senso che non vi saranno ripercussioni sulla gestione attuale».