Destinatari dell’atto della Procura della Repubblica di Milano sarebbero i dirigenti apicali dell’azienda sanitaria bruzia e il consulente esterno che si è occupato dell’accordo. Il dg, Antonello Graziano, ha sempre difeso l’operazione: «Abbiamo evitato pignoramenti per 100 milioni»
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Natale amaro in via Alimena a Cosenza. Secondo indiscrezioni accreditate Babbo Natale avrebbe portato nella sede dell’Asp cosentina quattro avvisi di garanzia. La vicenda è quella relativa alla tanto discussa transazione da 39 milioni di euro che l’azienda ha redatto con la Bff Bank. Una vicenda talmente discussa che è finita anche al centro di un consiglio regionale in cui il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, ha dovuto rispondere alle domande del gruppo regionale del Pd sul ruolo avuto dalla struttura commissariale in questa storia.
Come vi abbiamo raccontato sulla vicenda sta indagando la Procura della Repubblica di Milano, che attraverso la Guardia di Finanza ha acquisito una considerevole molte di documenti presso l’Asp cosentina. Di qualche giorno fa i primi atti formali della Procura meneghina con l’emissione di quattro avvisi di garanzia che ovviamente vanno considerati come atti a tutela degli indagati.
Destinatari della notifica sarebbero i tre massimi dirigenti dell’azienda sanitaria cosentina e il consulente esterno che si è occupato della transazione. Resta da aggiungere che una simile transazione è stata siglata, sempre con la Bff Bank, dall’Asp di Reggio Calabria. Non solo ma il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, ha sempre difeso il suo operato in questa vicenda.
In una recente dichiarazione esclusiva ai microfoni di Lacnews24 ha infatti affermato che «Le transazioni sono state compiute nella massima trasparenza, l'abbiamo detto e ripetuto. Peraltro – sottolinea – tutta la documentazione relativa a queste operazioni è stata inviata alla Corte dei Conti. Per quanto ci riguarda, andavano fatte, perché qualcuno, prima del nostro insediamento, non ha pagato. E le transazioni ci hanno consentito di liberare risorse per l'azienda ed evitare da gennaio, pignoramenti per quasi 100 milioni di euro. In futuro questo problema non si riproporrà, perché oggi l’Asp di Cosenza paga i suoi creditori in tempi europei, ovvero entro sessanta giorni».
Vedremo quindi nelle prossime settimane come evolverà l’inchiesta dei giudici milanesi che da parte loro contestano come ipotesi di reato il danno erariale.