I temi delle cure palliative e della terapia del dolore si intersecano con l'innovazione tecnologica. In Calabria in questo ambito la sfida della digitalizzazione applicata alla sanità trova terreno fertile per merito di un modello organizzativo già avviato nel 2019 sotto la supervisione di Agenas che pensa di importarne lo schema, predisposto dalla Regione seguendo una precisa strategia di presa in carico dei pazienti e di deospedalizzazione per privilegiarne l'assistenza domiciliare.

Giornata di studio

All'Università della Calabria, l’informatizzazione della Rete di Terapia del Dolore è stata presentata nel corso di una giornata di studio, coordinata dai vertici dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, con la partecipazione di medici, accademici e le conclusioni in video conferenza del direttore generale di Agenas Domenico Mantoan. Il traguardo non è lontano; c'è l'impegno di impiegare i fondi del Pnrr per dare corpo, concretezza e sostanza a questo complesso apparato trasversale ispirato ai «principi basilari del sistema sanitario ovvero l'umanizzazione delle cure, l'equità, l'universalismo. L'Italia è stata tra le prime nazioni al mondo a stabilirli per legge» ricorda Francesco Amato che, oltre a ricoprire le funzioni di direttore del Dipartimento Onco-Ematologico dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza è anche coordinatore del tavolo tecnico di terapia del dolore presso il Ministero della Salute.

La casa il luogo privilegiato dei processi di cura

«Per la prima volta si è parlato di presa in carico del paziente, di dimissioni ospedaliere protette, di innovativo approccio alla complessità della cronicità della malattia che non si risolve con la semplice riparazione del danno. La casa è il luogo privilegiato dei processi di cura: lo dice la legge. Per questo bisogna dotare il domicilio di quelle tecnologie innovative utili ad offrire la migliore assistenza da remoto e ad erogare le prestazioni senza che il paziente debba rivolgersi al presidio ospedaliero. Si tratta – ha sottolineato Amato – di una rivoluzione anche di carattere sociale. Devono essere i servizi a raggiungere i pazienti per soddisfare il bisogno di salute. La nostra sfida è quella di mettere a terra le risorse, che ci sono, e programmare seguendo questa filosofia i prossimi quarant'anni. Ecco perché la prospettiva è quella di ridurre i posti letto ospedalieri, da riservare esclusivamente a quei pazienti acuti oppure cronici che vivono però una situazione di riacutizzazione della malattia».

Oncologia di precisione

Di prestigio i relatori. A margine della Lectio Magistralis di Paolo Marchetti, professore ordinario dell'Università La Sapienza di Roma, oncologo ed endocrinologo di fama internazionale e direttore scientifico dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata, ricadente tra gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, il commissario di Azienda Zero Vitaliano De Salazar ha annunciato la sottoscrizione di una convenzione per far rientrare la Calabria in un centro di riferimento per l'oncologia di precisione. De Salazar inoltre, durante il proprio intervento, si è lasciato andare ad una riflessione critica rispetto alle norme tecnico-giuridiche che, a suo giudizio, penalizzano la sanità pubblica agevolando il comparto privato: «Anche a causa dei tagli ragionieristici adottati in passato per far quadrare i conti – ha detto tra l'altro – si è posto un serio problema di concorrenza con il settore privato. Io sono per un rapporto sano con il privato, per tutelare il diritto alla salute garantito dalla Costituzione. In un partenariato sano, pubblico e privato vanno bene, ma il pubblico deve avere la precedenza».

L'ospedale di Rogliano

De Salazar forse non era a conoscenza che il dottor Francesco Amato ha intrapreso il percorso delle cure palliative e della terapia del dolore all'ospedale Santa Barbara di Rogliano, complesso ricadente anch'esso nelle competenze dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza. Sul punto il commissario ha precisato che a Rogliano «resterà operativo il reparto di medicina e presto sarà allestito un punto di prelievo. Manterremo quanto previsto dalla programmazione regionale rispettando gli impegni assunti con gli amministratori locali».

Gli altri relatori

La giornata di studio, ospitata nell'aula magna Beniamino Andreatta, ha registrato inoltre la partecipazione del Rettore Nicola Leone, del professor Marcello Maggiolini, presidente del corso di laurea in medici e chirurgia TD dell'ateneo di Arcavacata, del subcommissario al piano di rientro della Regione Ernesto Esposito, della presidente della Commissione Sanità del consiglio regionale Pasqualina Straface, del direttore generale del dipartimento transizione digitale e attività strategiche della Regione Calabria Tommaso Calabrò, del direttore del dipartimento di matematica e informatica dell'Unical Gianluigi Greco, di Annamaria Rende, presidente della sezione locale dell'Alt, Associazione Lotta Tumori, da dodici anni presente con i propri volontari nei reparti di pronto soccorso, radioterapia oncologica e terapia del dolore degli ospedali di Cosenza.

Cittadella della Sanità digitale del Mediterraneo

Nel suo intervento di saluto, la parlamentare Simona Loizzo ha reso noto di aver iniziato a lavorare su una proposta di legge per l'istituzione di una Cittadella della Sanità digitale del Mediterraneo proprio nella sede dell'Università di Rende «dove – ha specificato – si racchiude sia la parte medica sia la parte informatica, con la presenza delle maggiori eccellenze di intelligenza artificiale. Questa proposta è al vaglio dei ministeri della Salute e per il Sud e delle politiche di coesione».