Abbiamo una centrale operativa all’avanguardia con le tecnologie più sofisticate. Abbiamo un bel parco automezzi, fra ambulanze di seconda mano comprate dalla Lombardia e quelle acquistate nuove di zecca. Ma il servizio di Emergenza/urgenza resta ancora al palo per mancanza di personale. Per questo il nostro sistema sanitario fa ricorso alle associazioni per garantire la copertura territoriale del servizio. In questo, spinto anche dal tavolo di controllo interministeriale sul Piano di rientro dal debito sanitario che ha bacchettato la Calabria perché i tempi di soccorso non rispettano quelle che sono le previsione di legge (interventi in area urbana in 8 minuti ed extraurbana in 20 minuti).

In questo senso, dicevamo, il supporto delle associazioni diventa fondamentale. Ma le ambulanze dei privati sono realmente sicure e attrezzate? Impossibile ad oggi rispondere a questa domanda. Per saperlo bisogna considerare che manca una convenzione fra il nostro servizio sanitario regionale e le associazioni. Una convenzione che stabilisca i termini per l’accreditamento e l’autorizzazione al trasporto dei degenti.

La circostanza è venuta fuori durante il periodo della pandemia quando l’allora commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, scrisse alla Regione per avviare le procedure dicendo di prorogare le attività in essere delle associazioni vista la piena emergenza Covid. A distanza di anni pare che questa convenzione ancora non ci sia.

L’Asp di Cosenza, delegata da Azienda zero all’organizzazione del servizio di Emergenza/Urgenza il 18 giugno del 2024 ha pubblicato una “manifestazione di interesse per l’affidamento alle associazioni di volontariato del servizio trasporto infermi-118 sul territorio regionale”. Per capire quanto sia scoperto il servizio, nella manifestazione d’interesse c’è anche l’elenco delle postazioni da coprire. Sono in tutto 62 e vanno da Castrolibero fino a Palmi. Normale viste le caratteristiche orografiche della regione e la presenza di tanti piccoli centri situati nelle aree interne. Nella manifestazione di interesse sono elencate minuziosamente sia le caratteristiche dei mezzi (che non devono avere più di 7 anni e non aver superato i 300mila km), ma soprattutto le disposizioni medicali e non solo che devono avere le ambulanze come ad esempio un kit di attrezzi da scasso o le forbici taglia abiti fino al faro estraibile. Sia le caratteristiche del personale che, ad esempio, oltre ad aver superato il corso di formazione non può avere superato i 65 anni. Requisiti giustissimi visto che c’è in ballo la vita delle persone.

Pubblicata la manifestazione d’interesse, la stessa Asp con una determinazione del direttore generale dello scorso 22 agosto ha nominato la commissione incaricata di valutare le domande pervenute e stilare la graduatoria. Pare che la commissione abbia terminato il suo lavoro dopo una quindicina di giorni dalla nomina e inviato tutto il materiale ad Azienda zero che avrebbe dovuto pubblicare la graduatoria. Al momento però della graduatoria nessuna traccia e le associazioni di volontariato stanno continuando a lavorare in proroga senza un quadro normativo che regolamenti il servizio e garantisca i cittadini.