Stessa spiaggia, stesso mare, stessi atavici problemi. Per gli abitanti del Tirreno cosentino le estati sono tutte uguali, nel senso che con l'arrivo della bella stagione tornano gli stessi, identici disagi degli anni precedenti, senza che si riesca mai a risolverne uno, nonostante l'avvicendarsi degli amministratori. Dopo le polemiche sul mare sporco, le tonnellate di spazzatura che invadono le strade e l'acqua pubblica che in molti Comuni resta un miraggio, riecco la sanità, quella già fatta brandelli e ridotta all'osso, che per restare a galla deve fare a pugni con le istituzioni. E così, anche quest'anno residenti e cittadini dovranno del litorale tirrenico dovranno fare i conti con il rischio della chiusura notturna del pronto soccorso di Praia a Mare, sorte che potrebbe toccare anche allo stesso reparto del nosocomio Gino Iannelli di Cetraro.

A Praia un medico andrà in pensione

La paventata chiusura del punto di primo intervento del Capt di Praia a Mare nelle ore notturne è ormai un tormentone estivo, che arriva puntuale, ogni anno, come una canzone di Baby K. E il motivo è sempre lo stesso. Nel reparto al piano terra dello stabile di contrada Santo Stefano, i medici che tirano la caretta sono soltanto sei, a fronte degli undici previsti dalle direttive europee, e molto spesso devono rinunciare al riposo e alle ferie, proprio come accaduto a uno dei camici bianchi prossimi alla pensione. Il dottore in questione dovrebbe raggiungere l'agognato traguardo a fine agosto, ma avendo rinunciato alle vacanze negli ultimi anni a causa della carenza di personale in organico, ha accumulato circa 50 giorni di ferie. Per questo motivo l'Asp di Cosenza lo ha "pensionato" in anticipo mettendolo a riposo forzato lo scorso 13 luglio. Risultato: il reparto reggerà per tutta l'estate su cinque unità, nonostante lo spropositato aumento della popolazione altotirrenica dovuta all'arrivo dei turisti. Il rischio è che i medici, per reggere i ritmi e rispettare la turnazione, dovranno chiudere i battenti dalle 20 in poi. Dall'Asp di Cosenza, che è perfettamente a conoscenza della situazione, silenzio assoluto.

Aggressioni al pronto soccorso di Cetraro

Stessa copione per il pronto soccorso di Cetraro. Qui la paventata chiusura notturna del pronto soccorso è un'ipotesi che ha preso forma dopo un grave episodio accaduto qualche notte fa, quando i camici bianchi si sono trovati a gestire alcuni pazienti psichiatrici particolarmente aggressivi, tanto da dover richiedere, ancora una volta, l’intervento dei carabinieri. Ma questo non sarebbe l'unico. Come racconta quotidianamente la cronaca, i pronto soccorso sono sempre più spesso teatro di aggressioni e violenze ai danni del personale sanitario che, di fatto, lavora in condizioni estreme e senza alcuna tutela. E all'ospedale di Cetraro, purtroppo, non si registra alcuna eccezione.