Ai vertici di Asp e Aziende ospedaliere saranno contestate soltanto eventuali condotte dolose per l’approvazione dei documenti contabili antecedenti il 2022. Ma manca ancora l’ok del Parlamento
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
Lo scudo penale per i manager della sanità calabrese uscito dalla porta della Commissione Bilancio rientra dalla finestra del decreto Milleproroghe. È la versione finale del testo, pubblicata nei giorni scorsi in Gazzetta ufficiale, a confermare che - dopo la cancellazione seguita allo scontro tra Lega e Forza Italia - il provvedimento è di nuovo in pista in attesa della conversione in legge del testo varato in Consiglio dei ministri (passaggio che dovrà avvenire entro il prossimo 27 febbraio). Due le concessioni previste dalla norma. La prima: l’approvazione dei bilanci relativi agli anni precedenti il 2022 è prorogata al 31 marzo 2025. La seconda: «Nell’esercizio delle predette attività di adozione e approvazione dei bilanci, ai fini della configurabilità di eventuali profili di responsabilità sul piano amministrativo e contabile rilevano le sole condotte poste in essere con dolo».
È il ritorno del salvacondotto per i vertici delle Aziende del servizio sanitario regionale. La formulazione interessa soprattutto le Asp di Cosenza e Reggio Calabria: è lì che il lavoro per l’approvazione dei bilanci è stato, negli anni, più faticoso nonostante le richieste dei tavoli ministeriali che vigilano sul Piano di rientro. L’Azienda sanitaria di Cosenza è chiamata a ricostruire i conti a partire dal 2018, in riva allo Stretto addirittura dal 2013.
Il salva manager era stato al centro di uno scontro aspro nel centrodestra, forse vittima dello stop imposto al tentativo della Lega di tagliare il canone Rai fermato da Forza Italia. Le schermaglie avevano portato all’astensione del Carroccio, che in Senato vale un voto contrario: il governo andò sotto e il progetto dello scudo naufragò momentaneamente assieme ai propositi di traghettare la Calabria fuori dal commissariamento della sanità. La corsia privilegiata per approvare i vecchi bilanci senza rischi penali darebbe infatti un’accelerata al processo di normalizzazione. Almeno riguardo alla gestione dei conti. Sui servizi c’è ancora molto da lavorare.