I medici su base volontaria somministreranno i sieri previsti dal Piano nazionale prevenzione e dal calendario regionale. Primi a partire Crotone e Cosenza
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Parte in Calabria, una delle regioni capofila insieme alla Toscana, la somministrazione di vaccini obbligatori e raccomandati negli studi pediatrici in Calabria. I primi a partire sono stati i pediatri di famiglia dell’Asp di Crotone che, su base volontaria, in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione, somministreranno tutte le vaccinazioni previste dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e dal calendario vaccinale della Regione, a stretto giro seguirà anche Cosenza.
«Il paradosso della pandemia è stato proprio che, mentre tutti auspicavamo un vaccino per arginare le conseguenze sociali e sanitarie del Covid – ha dichiarato all’Adnkronos Martino Barretta, Segretario provinciale Fimp Crotone e componente della Segreteria Nazionale Fimp - le vaccinazioni di routine sono state interrotte, ritardate, se non sospese. Secondo un’indagine del ministero della Salute la maggior parte (96,9%) delle Asp ha dichiarato una riduzione delle pratiche di immunizzazione, il 28% ha sospeso l’attività vaccinale. I motivi possono essere ricondotti ai timori dei genitori di contrarre i virus Sars-Cov-2 nelle sedi vaccinali, alle politiche di blocco dei movimenti, all’utilizzo degli operatori sanitari dei centri vaccinali per altre mansioni. Il ruolo attivo dei pediatri di famiglia, attraverso il rapporto fiduciario con le famiglie, la loro presenza capillare sul territorio e la possibilità di somministrare i vaccini in ogni occasione di visita, come indicato anche dall’Oms, favorirà il recupero dei ritardi vaccinali e scongiurerà la possibilità di ricomparsa di malattie gravi, scomparse grazie alla presenza dei vaccini».
I pediatri, infatti, secondo quanto previsto da accordi nazionali e regionali effettuano per tutti i bambini delle visite filtro in determinate fasce di età, per controllare lo stato di salute complessivo dei bambini. «In Calabria sono previsti 9 bilanci di salute distribuiti per fasce di età - continua Barretta - e queste visite rappresentano occasioni per la promozione ma anche per la somministrazione dei vaccini nei tempi previsti. È la stessa Oms ad indicare queste visite filtro come occasioni da non perdere per l’immunizzazione; in più viene centrato un altro obiettivo del nostro progetto: quello di ridurre, durante la pandemia, la mobilità delle persone. In pratica, durante il bilancio di salute, il pediatra verifica lo stato vaccinale del bambino, e se il bambino deve essere vaccinato non si limita ad indicare un’altra struttura ed un altro giorno, ma dopo aver informato i genitori prende il vaccino dal frigo e lo somministra, con tutti i vantaggi che ciò comporta per il bambino e la famiglia».
Tra gli obiettivi principali dell’accordo, il raggiungimento degli obiettivi di copertura previsti dal Piano Nazionale Vaccini. «Il recupero dei bambini che non hanno completato la schedula vaccinale prevista – aggiunge l’esperto - è un altro obiettivo previsto dall’accordo e questo dovrà avvenire con chiamata attiva con messaggistica attraverso i gestionali di studio o con telefonata diretta che può rappresentare anche un primo approccio per rispondere a eventuali dubbi sulla vaccinazione».
L’accordo, oltre alla somministrazione, prevede che il pediatra fornisca tutte le informazioni richieste dai genitori su vantaggi ed eventi avversi noti, eventuali colloqui motivazionali per comprendere i dubbi degli esitanti nei confronti delle vaccinazioni favorendo, comunque, un rapporto di collaborazione e fiducia per una scelta consapevole. A ciò segue l’acquisizione del consenso informato.
«Dopo la somministrazione si dovrà annotare sul libretto vaccinale la vaccinazione effettuata, dovrà essere fatta comunicazione all’Asp dei dati del paziente e del vaccino somministrato, per la successiva registrazione sul software dell’anagrafica vaccinale della Regione Calabria. Si stanno testando le procedure di abilitazione dei pediatri vaccinatori per l’accesso all’Anagrafe informatizzata e, a breve questa attività di registrazione potrà essere eseguita direttamente dal pediatra nel suo ambulatorio. Nella finanziaria del 2021 è infine previsto un tassello fondamentale: un incremento del fondo per dotare il pediatra di famiglia dell’infermiere nel proprio studio».
Per quanto riguarda Cosenza già nel 2020, la sezione Fimp della città, aveva avviato e raggiunto con la direzione del Dipartimento di Prevenzione una intesa in tal senso ma l’esplosione dell’infezione da Sars-Cov2 ha rallentato il processo. Ora, l’esigenza di partecipazione dei medici del territorio nella pratica del vaccino Sars-Cov2, prima a livello Nazionale poi a livello Regionale, ha fatto sì che siano state sottoscritte altre intese.
«Per supportare i servizi vaccinali dell'Asp, ampliare l'offerta vaccinale alla popolazione pediatrica, promuovere le vaccinazioni, recuperare gli inadempienti – spiega Alfonso Mazzuca, segretario Fimp Provincia di Cosenza - i pediatri di famiglia su base volontaria, potranno somministrare i vaccini previsti dal PNPV vigente. Inoltre, è previsto l'accesso alla piattaforma dell'Anagrafe vaccinale regionale per aggiornare in tempo reale le schede dei propri pazienti. Pertanto, oggi, tutti i Pediatri di famiglia della Regione Calabria, possono accedere con chiavi di accesso personali a questa piattaforma ed operare sulla stessa».