Possono tirare un sospiro di sollievo i commissari delle sei aziende sanitarie e ospedaliere calabresi usciti indenni dal giro di vite avviato nelle scorse settimane dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto. A meno di un mese fa risalgono infatti le nuove nomine e le contestuali bocciature ai vertici di tre aziende.

Per le Asp di Catanzaro, di Crotone e per l'ospedale di Cosenza si è proceduto infatti alla designazione di nuovi commissari ma finora sotto traccia era rimasto il destino degli altri sei su cui lo stesso presidente si sarebbe dovuto pronunciare sulla scorta delle novità normative introdotte in fase di proroga e conversione del decreto Calabria.

Il decreto legge licenziato il 4 novembre dal Consiglio dei Ministri forniva infatti più ampi margini di manovra al presidente della Regione consentendogli di far decadere i commissari straordinari se non esplicitamente confermati nelle funzioni entro 60 dall'entrata in vigore del provvedimento. E quella scadenza si avvicina adesso a grandi passi: l'8 gennaio e per di più di domenica.

Così per non incorrere nella decadenza automatica di quasi tutti i vertici delle aziende calabresi sono in fase di predisposizione alla Cittadella i dca di conferma dei restanti sei commissari straordinari. Si tratta nello specifico di Antonio Graziano all'azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Francesco Procopio all'azienda ospedaliera di Catanzaro, Vincenzo La Regina all'azienda universitaria di Catanzaro, Giuseppe Giuliano all'azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Lucia Di Furia all'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e Gianluigi Scaffidi al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.