VIDEO | A Prima della notizia il sindaco di Gioia tauro Aldo Alessio e l'avvocato Mariella Bernardo hanno risposto alle osservazione poste ieri sulla riapertura
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Nella puntata di ieri di Prima della notizia, la trasmissione condotta da Pasquale Motta, hanno partecipato degli ospiti che supportano la decisione di tenere le scuole aperte. Oggi, invece, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio e l’avvocato Mariella Bernardo hanno sostenuto il contrario.
Mariella Bernardo: «Chi ha riaperto faccia un passo indietro»
«Le posizioni degli ospiti di ieri – sostiene la Bernardo - sono condivisibili, tutto ciò che hanno detto non può essere smentito, perché le problematiche da loro illustrate esistono però non capisco come si possano collocare nella sicurezza della riapertura delle scuole. Come è possibile pensare a una riapertura con i dati a livello nazionale e soprattutto con le palesi incertezze della sanità regionale? Come pensiamo di poter esporre ad un rischio così elevato l’altra categoria debole che può essere colpito da questa pandemia».
«La didattica a distanza – prosegue l’avvocato - ha dato degli ottimi risultati. Io sono mamma di una bambina di 6 anni, ho verificato con i miei occhi che i bambini riuscivano a seguire le istruzioni delle maestre e apprendevano. Non è possibile che i bambini stiano in classi pollaio, soprattutto nel periodo invernale con le finestre aperte. Se è vero che il rischio di diffusione del contagio, all’interno della scuola, può essere limitato rispettando i protocolli, è anche vero che si espone il bambino a degli sbalzi di temperatura che può portare ad altre malattie».
«Spero – conclude Mariella Bernardo - che gli amministratori capiscano che non si deve riaprire. In una regione in cui il sistema sanitario e completamente inesistente è opportuno che i sindaci che hanno riaperto facciano un passo indietro».
Aldo Alessio: «Se non vedo numeri convincenti non riapro»
«Io credo che le problematiche vanno valutate caso per caso, in ogni singolo territorio». Dichiara Aldo Alessio.
«Le scuole sono sicure – prosegue il sindaco della città portuale - ma il problema è all’esterno. Bisogna saper coniugare il diritto alla salute e il diritto all’istruzione, c’è da verificare la situazione del luogo e capire quando è opportuno chiudere. Io ho ritenuto giusto rimandare a gennaio l’apertura perché, ad oggi, non mi sentivo sicuro dei dati nella mia città. In effetti abbiamo perso del tempo prezioso tra un’ondata e l’altra, la pausa estiva doveva servire a potenziare il servizio sanitario e soprattutto le Usca perché abbiamo avuto grossi problemi di tracciabilità. C’è una grossa carenza di personale sanitario e, nel mio territorio, credo servisse una cabina di regia unica gestita dalla prefettura di Reggio Calabria per coordinare tutti i vari interventi. Si sta leggermente recuperando, ma serve uno sforzo maggiore per recuperare agli errori commessi in passato».
«Se vedrò numeri che non mi convincono – conclude il sindaco Alessio -, a gennaio le scuole a Gioia Tauro resteranno chiuse! L’andamento della pandemia, che seguo giornalmente, mi porterà a decidere se sarà il caso di ripartire con la didattica in presenza».