La decisione di sopprimere il reparto Covid e Pneumologia presso l'ospedale spoke di Corigliano Rossano ha scatenato un dibattito acceso sul futuro dell'assistenza sanitaria. Le dichiarazioni del direttore sanitario dell'Asp di Cosenza, Martino Rizzo, hanno gettato luce sulle motivazioni dietro questa scelta e sulle prospettive per l'assistenza ai pazienti post-Covid. Con la conferma della riduzione dei casi, si apre ora un capitolo controverso nella riorganizzazione ospedaliera, con impatti significativi su Castrovillari.

Secondo Rizzo, il reparto Covid è stato istituito in risposta all'emergenza sanitaria, ma con il declino dei casi la sua utilità è diminuita. Inoltre, l'attività pneumologica è stata garantita grazie al supporto di specialisti territoriali, contribuendo significativamente all'assistenza dei pazienti con patologie respiratorie gravi. Tuttavia, con la riduzione dei casi, la necessità di mantenere attivo il reparto si è affievolita.

La riorganizzazione della rete ospedaliera, rielaborando il Dca 64 del 2015, ha delineato una nuova struttura di servizi sanitari che non include la Pneumologia nell'ospedale di Corigliano Rossano, ma piuttosto la prevede a Castrovillari. Questa decisione è stata presa a livello regionale, con una chiara direttiva riguardante la distribuzione delle attività specialistiche e dei relativi servizi. Tuttavia, questa scelta ha suscitato preoccupazione tra i residenti e gli operatori sanitari locali. La riduzione dei posti letto e l'allontanamento di servizi chiave come la pneumologia potrebbero compromettere l'accesso all'assistenza sanitaria specializzata per i cittadini della zona. Inoltre, la continuità delle cure per i pazienti post-Covid, che possono presentare esiti multiorgano, è stata messa in discussione. Rizzo ha sottolineato l'intenzione di garantire un livello di assistenza di secondo livello anche nella fase post-Covid, ma la mancanza di una struttura dedicata potrebbe rappresentare un impegno significativo.