VIDEO | Sono 852 gli operatori sanitari impegnati in prima linea nell’emergenza pandemica che continueranno a lavorare nelle strutture covid che non saranno smantellate, ma utilizzate anche in relazione all’arrivo dei profughi ucraini. Intanto, il presidente della giunta promette che chiederà al governo risorse adeguate per il loro futuro
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Le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere calabresi hanno rinnovato, per il momento fino al 30 giugno prossimo, tutti i contratti a tempo determinato del personale impiegato in questi mesi per fronteggiare l’emergenza Covid.
Si tratta di medici e infermieri che hanno contribuito in modo decisivo alle ottime performance raggiunte dalla Calabria per quanto riguarda la campagna vaccinale - siamo stati per settimane i primi in Italia per somministrazioni -, e per il contrasto alla pandemia, che ha visto la Regione non varcare mai la soglia oltre la "zona gialla".
La notizia è arrivata, ieri, nell’ultimo giorno dello stato di emergenza, direttamente dalla Cittadella con il presidente della Regione Roberto Occhiuto ad annunciare ufficialmente una nuova fase di convivenza con il virus. D’altra parte ha spiegato il capo dell’esecutivo, la pandemia non sparirà da un giorno all’altro, e i contagi e i ricoveri nella nostra regione devono essere un monito per non abbassare la guardia.
Proprio per questo motivo le strutture che hanno funzionato in questi mesi non andranno smantellate, e anzi in queste settimane saranno utilizzate anche per dare supporto sanitario ai profughi provenienti dall’Ucraina.
Dal punto di vista sostanziale, il personale sanitario interessato dai rinnovi contrattuali è composto da 852 unità: 268 per l’Asp di Cosenza, 88 per l’Asp di Crotone, 44 per l’Asp di Catanzaro, 25 per quella di Vibo Valentia, 73 per l’Asp di Reggio Calabria. Per quanto riguarda invece i rinnovi nelle Aziende ospedaliere, se ne contano 61 a Cosenza, 66 a Catanzaro, 126 per il Mater Domini, e 101 a Reggio Calabria.
Le risorse utilizzate per finanziare i rinnovi dei contratti sono state reperite tra i fondi Covid non ancora spesi dalle Asp e dalle Aziende ospedaliere, e tra i fondi PonGov.
Ma la Regione vuole andare oltre: «questi professionisti sono stati indispensabili per il nostro territorio, e quindi – ha assicurato Occhiuto - chiederemo al governo risorse adeguate per il loro futuro».