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“La Calabria è tra le regioni dove non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza. Quanto dichiarato dal Ministro alla salute Beatrice Lorenzin esige una seria e attenta riflessione in quanto le problematiche relative alla sanità in Calabria richiedono risposte immediate e non più rinviabili”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Mario Magno (Gruppo Misto) rivendicando “con urgenza risposte immediate da Governo nazionale, regionale e commissari”.
Aggiunge l’esponente politico: “Oltre al danno la beffa! Dalle parole del Ministro Lorenzin emerge che in Calabria si migliorano i conti a danno dei servizi e non si raggiungono i Lea, ovvero la soglia minima delle cure garantite ai cittadini dal servizio sanitario. Dopo anni di commissariamento, oggi, non possiamo assistere ad un continuo e improduttivo rimpallo di responsabilità tra i commissari, nominati dal governo, ed il presidente della regione, che sono, tra l’altro, espressione dello stesso colore politico. Tutto ciò non giova a una terra sofferente e soprattutto non fa gli interessi dei cittadini e dell’intera comunità calabrese”.
“Lo stesso Ministro – aggiunge il consigliere regionale - ha testualmente affermato che cinque regioni, tra cui la Calabria, ‘hanno migliorato i conti negli ultimi anni, ma non il livello delle cure’. A questo punto bisognerebbe chiedere al Commissario ad acta Scura e al sub-commissario Urbani, avendo loro stessi penalizzato i servizi allo scopo di ottenere una riduzione della spesa sanitaria, a quanto ammonta il disavanzo nella sanità e quali sono i tempi per uscire dal piano di rientro dal debito”.
“Dal presidente Oliverio e dal dirigente del dipartimento alla salute Riccardo Fatarella sarebbe, invece, auspicabile sapere – sottolinea Magno – come mai i livelli essenziali di assistenza sono così bassi. Non bisogna dimenticare, infatti, che è la stessa Regione Calabria che nomina i direttori generali ed ha, quindi, una chiara responsabilità quando non si raggiunge la soglia minima delle cure da garantire ai cittadini. La conseguenza di questo modus operanti è sotto gli occhi di tutti: un aumento dell’emigrazione sanitaria e della spesa dei cittadini, costretti ad effettuare le cure al di fuori della nostra regione, servizi sanitari carenti e la chiusura di interi reparti in ospedali importanti come quello di Lamezia Terme”. “Eppure – aggiunge il consigliere – più di un anno fa il Presidente Oliverio aveva chiesto e ottenuto dal Ministro della Salute l’attivazione di un tavolo specifico per la rimodulazione del piano di rientro dal debito sanitario in Calabria. Se la rimodulazione è avvenuta con tali risultati ci chiediamo cosa dobbiamo aspettarci in futuro”.
“E’ arrivato il momento – conclude Magno - di voltare pagina. I cittadini vogliono sevizi all’altezza e la possibilità di curarsi nella nostra regione. Professionalità, operatori sanitari e dirigenti medici non mancano. Occorre che governo nazionale, regionale e commissari diano risposte adeguate e, soprattutto, risolutive. I calabresi non possono più attendere”.