«È difficile lavorare in questi ambienti, specialmente nella sanità. Le donne, in particolare nei ruoli apicali, sono poche. Le donne che hanno conquistato posizioni di vertice ai più alti livelli sono davvero rare. Quindi non è una situazione semplice. Non è facile trovare spazi. Se osserviamo il mondo sanitario, vediamo tantissime donne che lavorano, ma pochissime sono quelle che ricoprono ruoli di direttore di struttura complessa, e ancor meno quelle che sono direttori generali. Ce ne sono poche in Italia, pochissime».

Il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia ha raccontato una sfida, la sua sfida in una terra dipinta come ostile in un’azienda che in passato è stata descritta tra ombre e illegalità. Lo ha fatto all’interno del nuovo format della redazione de Il Reggino dal titolo “A tu per tu”.

Non ha peli sulla lingua e con la sua solita fermezza la Di Furia ha spiegato come «tuttavia, io credo che le donne abbiano una marcia in più in alcune situazioni. Qui c’è stata anche una visione che è stato necessario far capire, perché magari qualcuno pensava che una donna potesse spaventarsi di certi modi di fare. Io, però, sono una persona abbastanza serena e vado per la mia strada. Devo dire che credo di aver conquistato anche le persone che lavorano con me». Continua a leggere su Il Reggino