Il countdown è già iniziato. E non ci si riferisce qui al calendario dell’Avvento bensì a scadenze ben più cogenti, con immediati e concreti effetti sulla vita amministrativa di alcune aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. Tra dieci giorni si esaurirà la validità del decreto Calabria che sinora ha consentito la nomina di commissari straordinari ai vertici degli enti del servizio sanitario anche privi dei requisiti previsti per legge.

Al capolinea

Una consuetudine che va avanti dal 2019 ma che potrebbe a fine anno giungere al capolinea, a meno che non intervengano provvedimenti last minute. È, infatti, ritenuto assai improbabile il rinnovo della legislazione speciale, e non solo a causa dei tempi decisamente stretti per porvi rimedio ma soprattutto per il segnale politico giunto nei giorni scorsi dalla commissione Bilancio della Camera.

Il blitz nella legge di Bilancio 

Ovvero, il blitz finito male per porre fine al commissariamento della sanità calabrese attraverso l’approvazione di un emendamento giudicato, infine, inammissibile. Oltre che porsi in netto contrasto con un eventuale proroga del decreto Calabria, provvedimento certamente non concepito per favorire il ritorno ad una gestione ordinaria.

Sulla graticola

Nei fatti il tempo stringe e tra una decina di giorni almeno due commissari straordinari potrebbero decadere. Si tratta nello specifico di Antonio Brambilla alla guida dell’Asp di Crotone e di Gianluigi Scaffidi ai vertici del Gom di Reggio Calabria, entrambi nominati grazie alle deroghe previste dal decreto Calabria, incarichi tuttavia non più rinnovabili al di fuori di quella legislazione poiché entrambi in pensione.

Partita aperta a Catanzaro

Partita non ancora chiusa, invece, per le due aziende catanzaresi. Antonio Battistini potrebbe infatti beneficiare della legge approvata in Consiglio regionale - se si deciderà nei fatti di applicarla - che prevede misure speciali per gli enti sciolti per infiltrazioni mafiose. Ovvero, la possibilità di nomina di un commissario straordinario tra gli idonei presenti nell’elenco nazionale «fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale, anche in quiescenza». Esattamente il caso di Antonio Battistini, presente nell’elenco nazionale ma in quiescenza.

In attesa della nomina

Simona Carbone, alla guida dell’azienda ospedaliera universitaria, figura invece nell’elenco degli idonei alla nomina a direttore generale, circostanza che in teoria potrebbe porla al riparo da una eventuale decadenza. Potrebbe, ad esempio, essere rinominata commissario straordinario in attesa della conclusione dell’avviso – già in itinere – per l’individuazione di un dg.

Vacatio

L’ipotesi, sussurrata benché non confermata, sarebbe quella di giungere entro aprile alla nomina di direttori generali. Quattro mesi, tuttavia, piuttosto lunghi da gestire almeno per l’Asp di Crotone e il Gom di Reggio Calabria, tra le aziende per ora più esposte al rischio di vacatio.