In un contesto radicalmente mutato, con il Tar Calabria che – a proposito del piano di riassetto sanitario targato Roberto Occhiuto – ha rimandato ogni decisione a gennaio (quando sarà finalmente pronunciata una sentenza di merito riguardo lo spostamento dei reparti e la riconfigurazione delle strutture ospedaliere sul territorio), dalle parti del Comitato per la tutela del diritto alla salute – che da Paola all’intero comprensorio, è sempre stato in prima linea per la difesa del nosocomio cittadino – l’entusiasmo per una prima battaglia vinta ha recentemente ceduto il passo allo stupore. A generarlo sono state le dichiarazioni rilasciate dall’ex alleato, e tutt’oggi sindaco della città del Santo, Giovanni Politano, che durante la trasmissione in diretta “Dentro la Notizia”, condotta sulle frequenze di LaC  dal giornalista Pasquale Motta, ha commentato favorevolmente l’ipotesi di un nuovo ed unico nosocomio da impiantare sul Tirreno Cosentino, a sostituzione dello spoke attualmente diviso tra il presidio San Francesco e l’ospedale Iannelli di Cetraro.

La suggestione in questione, da anni ventilata in diversi ambienti e mai concretamente supportata in politica, allo stato attuale vede impegnato il primo cittadino di San Lucido, Cosimo De Tommaso, che insieme ad altri sindaci dell’hinterland sta promuovendo l’idea di realizzare un presidio di nuova concezione su un punto mediano del litorale tirrenico cosentino, capace di sposare le esigenze di un territorio che conta centinaia di migliaia di utenti, con quelle logistiche di chi dovrebbe immaginare un’offerta sanitaria alla portata di tutti.

«Come sindaci dovremmo difendere la salute pubblica – ha commentato Giovanni Politano, detentore della fascia tricolore per conto della città del Santo – non possiamo schierarci soltanto in base al sentimento rivolto alle strutture territoriali. Dobbiamo tutelare la qualità dell’offerta presentata dai nosocomi, soprattutto coinvolgendo i medici, che oggigiorno sono molto penalizzati. Se dovessi scegliere tra una struttura d’eccellenza, che dovesse nascere a San Lucido piuttosto che a Paola, sarei il primo a contribuire alla sua realizzazione».

A stretto giro è quindi giunta la replica del comitato che da tempo sta battendosi per evitare il ridimensionamento dell’ospedale San Francesco di Paola, che attraverso i suoi leader – tra i quali l’ex consigliere regionale Graziano Di Natale – ha stigmatizzato la posizione del sindaco Politano, biasimandone le parole poco edificanti per l’intero comparto, «che rischiano di offendere – è stato il commento al vetriolo – tanto gli operatori, quanto gli utenti di questa struttura».

«Definire obsoleto un nosocomio nel quale lavorano professionisti eccellenti – ha detto l’avvocato, ex vicepresidente della commissione antindrangheta regionale – e sul quale sono stati investiti fiori di quattrini pubblici, è un’offesa intollerabile. Soprattutto alla luce della battaglia recentemente vinta al Tar, dove il nostro ricorso ha imposto lo stop dell’iter con cui Occhiuto aveva immaginato di riordinare l’offerta sanitaria di tutta la Calabria, e del Tirreno cosentino in particolare, nel segno di una organizzazione di reparti e personale inefficace e poco rispettosa della storia del nostro ospedale e, soprattutto, del bacino di utenti (quasi 100mila persone, ndr) che costantemente lo prendono come punto di riferimento territoriale».

«Anziché pensare all’ospedale unico – ha rincarato Robertino Serpa della Uil – sarebbe opportuno immaginare quali possano essere i servizi ulteriori da impiantare nelle strutture di Paola e Cetraro. Invece di condurre battaglie di campanile, o seguire suggestioni finalizzate soltanto a distrarre l’opinione pubblica, sarebbe opportuno dotare ognuno dei due ospedali di reparti e servizi che nella nostra regione mancano. E penso ad un’unità di neurologia, tanto per dirne una, ma anche ad un centro ustioni dotato di camera iperbarica, che in tutta la Calabria non esiste da nessuna parte».

In rotta di collisione da quando è divenuto palese il mancato supporto istituzionale del Comune alle battaglie del comitato, Graziano Di Natale e Giovanni Politano sono passati dallo status di amici e alleati di governo cittadino (grazie al supporto consiliare offerto da “La migliore Calabria”, creatura elettorale messa in piedi dallo stesso Di Natale, che nel 2022 risultò determinante per la vittoria di Politano alle elezioni), a quello di avversari su tutti i fronti, con l’unico componente dei tre eletti nell’aula Lo Giudice rimasto fedele alla linea oltranzista a difesa dell’ospedale, passato ormai tra le fila dell’opposizione. Una situazione che, senz’altro, condizionerà la politica locale nel prossimo futuro.