Non ha convinto fino in fondo l’operazione, condotta nei giorni scorsi dalla struttura commissariale, di reimpiego dei residui di fiscalità a copertura dei maggiori costi emersi in fase di progettazione e realizzazione dei tre nuovi ospedali. I ministeri che vigilano sul piano di rientro sanitario calabrese lo hanno fatto sapere con una nota in cui sono condensate le perplessità sull’utilizzo delle risorse.

Risorse bloccate

Bloccate per il momento sebbene la Regione si sia riservata di replicare alle osservazioni giunte nei giorni scorsi da Roma avviando una interlocuzione, si spera, dagli esiti positivi. A insabbiare gli ingranaggi del meccanismo, la mancata approvazione da parte della struttura commissariale dei bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere, i consuntivi 2022 adottati nel giugno scorso ma sui cui né il dipartimento, né il commissario ad acta si è ancora formalmente pronunciato.

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I bilanci "sospesi"

Le risorse, è l’invito giunto da Roma, restino allora a salvaguardia degli equilibri di bilancio prima di essere investiti in servizi a beneficio della collettività. Un ragionamento opposto a quello seguito dalla struttura commissariale che aveva immediatamente scelto di spostare i fondi a copertura della variante progettuale per la realizzazione dell’ospedale della Sibaritide posto «il valore sociale che rivestono le attività di edilizia sanitaria nel fornire alla popolazione centri di cure ad elevata qualificazione medico-sanitaria-professionale».

Il dca contestato

Così motivava la struttura commissariale la scelta del reimpiego delle risorse nel decreto adottato poco più di due settimane fa ma oggi contestato nei contenuti dai tecnici ministeriali. In quel provvedimento si dava, infatti, atto della disponibilità delle risorse: 68 milioni scaturiti dal maggior gettito delle aliquote fiscali.

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Dalle tasche dei calabresi

In pratica, tasse in più pagate dai calabresi per coprire il disavanzo sanitario ma da rivedere al ribasso nel caso in cui il gettito fiscale fosse risultato superiore alla passività. Una condizione accertata nel tavolo di verifica interministeriale del dicembre 2021, quando «il conto consuntivo 2020 presentava un risultato di gestione in disavanzo pari a -123 milioni di euro a fronte di un gettito a copertura pari a 149 milioni».

L'ospedale della Sibaritide

Da qui deriva il residuo di fiscalità del valore di 68 milioni di euro, inizialmente sbloccato e poi ribloccato dai ministeri che vigilano sul piano di rientro, dopo la decisione della Regione di spostare le risorse sull’edilizia sanitaria e, in particolare, a copertura del nuovo quadro economico del realizzando ospedale della Sibaritide.

Dis-equilibri finanziari

Osservazioni che implicitamente insinuano qualche dubbio sull’attendibilità dei documenti contabili, posto l’invito dei tecnici ministeriali a privilegiare la tenuta degli equilibri finanziari, anche in considerazione della mancata approvazione dei bilanci da parte della struttura commissariale. Congelate le risorse, già allo studio una exit strategy per reperire nuovi fondi da destinare all’ospedale della Sibaritide.