VIDEO | Il Giovanni Paolo II combatte ormai da tempo con carenza di personale e beghe strutturali: tra queste ultime quella degli ascensori che trasportano sia i pazienti sia i rifiuti speciali. Non va meglio nell'hinterland
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Un effetto domino che non lascia spazio a molti margini di risposta su chi sia o meno il vincitore. Nelle spire della burocrazia, di un fabbisogno di personale sempre al di sotto della media, di chiusure Covid protrattesi nel Giovanni Paolo II molto più che in altre realtà, e di un commissariamento dell’Asp spostato nel tempo, continuano nell’ospedale di Lamezia Terme e nel suo hinterlad le lacune, vere e proprie zone d’ombra che nel tempo si stanno facendo sempre più profonde ed invalidanti.
L’ambulatorio di Cardiologia, ad esempio, da tempo ha sostituito le sue 24 ore settimanali con uno zero spaccato. Non ci sono risorse per portarlo avanti e piuttosto che renderlo invalidante il primario lo ha chiuso.
Ortopedia ha seguito più o meno la stessa via, crollando a picco da 50 a sei ore e da tre medici a uno solo. A Dermatologia è andata ancora peggio, con la chiusura totale. C’è poi la vicenda degli screening, da arma di prevenzione da utilizzare e valorizzare a settore trascurato dopo il Covid.
Le lettere prima inviate per posta con lo scopo di ricordare alle fasce a rischio di sottoporsi agli esami specifici, sono al momento in un cassetto pieno di polvere, si fa per dire. Chi si prenota on line si trova di fronte al fatto che manca a Lamezia chi dovrebbe leggere il referto e deve andare quindi a Soverato.
E a proposito di hinterland non va meglio a Soveria Mannelli, dove per alcune specializzazioni i medici dovrebbero arrivare da Lamezia ma non sono previsti né la copertura del rimborso di benzina né l’uso dell’auto aziendale. Un cul de sac in cui come sempre a farne le spese sono i cittadini.
Cittadini che, ad esempio, nel caso del Giovanni Paolo II, sono costretti ad utilizzare i medesimi ascensori usati per il trasporto dei rifiuti, compresi speciali e ospedalieri. Il tutto in un’azienda sanitaria commissariata.