«La grave carenza di personale nel reparto di Urologia dell’ospedale di Lamezia sta mettendo in serio pericolo la continuità assistenziale e, di conseguenza, la salute dei pazienti». La denuncia arriva da Mimmo Gianturco, consigliere comunale e vicepresidente della Commissione consiliare permanente sanità.

«L’impossibilità di garantire la pronta disponibilità notturna e festiva sostitutiva della guardia medica – aggiunge - rappresenta una falla organizzativa inaccettabile, che rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sanitaria». Il consigliere comunale incalza: «Non possiamo più tollerare che l’assenza di una copertura adeguata metta a repentaglio la vita e la sicurezza dei pazienti ricoverati, oltre a scaricare responsabilità improprie sul personale infermieristico, già gravato da pesanti carichi di lavoro».

Gianturco evidenzia: «La Direzione sanitaria è stata sollecitata diverse volte ma i riscontri tardano ad arrivare. Ogni ritardo nel garantire la continuità assistenziale potrebbe avere conseguenze drammatiche, sia in termini di sicurezza per i pazienti che di responsabilità per la struttura sanitaria».

La richiesta all’Asp di Catanzaro

Per porre fine alla grave carenza di dirigenti medici, «sollecito l’asp di Catanzaro ad emanare un avviso di mobilità regionale e interregionale, nonché a prendere in considerazione l’emissione di un nuovo concorso a tempo indeterminato. È fondamentale ricordare che la struttura operativa complessa è attualmente priva della figura del direttore. Non possiamo permetterci di attendere che la situazione peggiori ulteriormente. La salute dei cittadini e il diritto alle cure devono essere tutelati con immediatezza».

Appello anche alla compagine amministrativa: «Il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria del territorio, deve intervenire con urgenza affinché si garantisca la sicurezza sanitaria della comunità. Inoltre, è necessaria una discussione approfondita sul tema, tanto nella Commissione consiliare permanente sanità quanto nel Consiglio comunale, per confrontarsi con i dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale e affrontare insieme le soluzioni più urgenti e adeguate per la nostra struttura sanitaria. Un intervento risolutivo – conclude - è ormai imprescindibile, e non possiamo permetterci di aspettare oltre».