VIDEO | Il sodalizio proietta un film sui 148 giorni di lotta a tutela del presidio. Intanto a Reggio Calabria è stato illustrato il piano per il potenziamento della struttura
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«Per ora è una sconfitta per Oppido Mamertina». Margerita Mazzeo, portavoce del Comitato 19 febbraio, sintetizza così il recente lascito del Piano regionale della rete ospedaliera, varato dal commissario Roberto Occhiuto. Manca l’indicazione dell’ospedale cittadino quale “presidio di zona disagiata”, a differenza di Trebisacce, Acri, Cariati, San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra San Bruno.
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«Appare francamente inspiegabile questa esclusione», rimarca Mazzeo a margine della serata in piazza organizzata dal Comitato. «Proiettiamo un documentario che racconta la nostra lotta iniziata a febbraio con un presidio permanente davanti all’ospedale – aggiunge – lo facciamo oltre che per fare memoria di una partecipazione popolare straordinaria che ha superato i confini cittadini, anche per invitare i cittadini a non rassegnarsi».
In effetti nelle stesse ore il consigliere regionale Domenico Giannetta e il sindaco Bruno Barillaro errano a Reggio Calabria, dove il primo – assieme al commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti – ha illustrato un Piano di potenziamento della struttura, che rimane ospedale dii comunità da finanziare con il Pnrr e verrebbe dotato di una ambulanza medicalizzata h24. «È già qualcosa – commenta Mazzeo – ma non è quello che ci serve per andare verso la riapertura di un vero pronto soccorso che per noi rimane l’obiettivo principale, per il quale non smobilitiamo affatto la lotta che proseguirà in altre forme».