Dovevano passare soltanto due settimane. Da quel 23 febbraio sono però trascorsi quasi tre mesi ma la nuova risonanza magnetica dell’ospedale di Locri inaugurata in pompa magna non è ancora entrata in funzione. Nessuna traccia anche dei nuovi medici annunciati per rimpolpare l’organico del reparto di Radiologia, né delle convenzioni con il Gom e il Policlinico di Messina.

Accanto a questo a far discutere è anche la location scelta per installare il nuovo macchinario, esterna al resto della struttura di contrada Verga e priva di passaggio interno e di collegamento tra i reparti. «La sua collocazione è un’isola nel deserto – sostiene il segretario territoriale della Uil Fpl Nicola Simone – i pazienti per poter essere sottoposti all’esame di diagnostica devono essere condotti in ambulanza attraverso un percorso tortuoso all’esterno del nosocomio».

Per evitare disagi ai pazienti il sindacato aveva proposto alla commissione dell’Asp reggina, l’utilizzo di alcuni locali sottostanti il reparto di Radiologia, che in questo momento vengono utilizzati in un altro modo. «Viene utilizzata come discarica dove si trova di tutto – rimarca il sindacalista – Con una piccola spesa poteva essere adeguata ai parametri idonei per posizionare la risonanza. Purtroppo la commissione ha preferito altre soluzioni, generando una spesa che al momento non si conosce».