Altro che sassolini. Tramontata l’ipotesi di allestire un reparto Covid all’interno dell’ospedale di Locri, il direttore sanitario della struttura di contrada Verga dalle scarpe Domenico Fortugno si leva veri e propri macigni e in una lettera-sfogo inviata all’Asp di Reggio Calabria denuncia speculazioni e mortificazioni, rappresentando «lo sdegno e il disagio ad espletare la propria attività lavorativa in un ambiente che non riconosciamo più come quello di un tempo – si legge - accusati di non essere riusciti a trovare con la gestione dell’azienda sanitaria provinciale le soluzioni che tutti i cittadini chiedono con insistenza».

Nel mirino di Fortugno alcuni politici «Che dal loro pulpito e alla ricerca di un po' di notorietà prospettano ricette miracolose per salvare la situazione in un settore che loro hanno inquinato per primi – tuona Fortugno - La conseguenza è che i cittadini sono sempre più smarriti e sfiduciati sulla capacità dell’ospedale ad erogare servizi sanitari, vera e propria emergenza sanitaria del territorio».

L'ospedale depotenziato

Secondo il direttore sanitario locrese la verità risiede in un progetto politico di depotenziamento dell’ospedale, ormai dimenticato dalla politica che conta per interessi personali o per fini elettorali. «E’ da decenni che non si fanno concorsi per incrementare il personale – rimarca il direttore sanitario - I reparti si svuotano e riuscire a coprire tutti i turni è diventata un’impresa eroica. Si va avanti soltanto grazie agli operatori che con abnegazione e spirito di servizio per supplire alle carenze e spesso bersaglio delle offese dell’utenza insoddisfatta».

In tempo di pandemia tutto è diventato ancora più critico. «La direzione sanitaria, con le poche risorse a disposizione, ha provato a trovare soluzioni idonee e per ridurre il rischio contagio – ammette Fortugno - ma ciò non basta se non è seguito da altri interventi necessari e che vi chiediamo di realizzare».

«Stanchi dei proclami»

«Se non si porrà fine a tagli deficienze – chiosa il direttore sanitario locrese - l’ospedale di Locri non potrà essere nelle condizioni di rispondere in maniera tempestiva ai bisogni di salute dei cittadini del territorio, sia in termini qualitativi che di sicurezza. Siamo stanchi delle passerelle e dei proclami. Adesso vogliamo interventi concreti che consentano una vera e propria svolta per ridare dignità a un territorio martoriato nonché alla nostra professione».