Si è svolta nella Sala Consiliare di Gioia Tauro, l'Assemblea dell'Associazione dei Comuni della Piana "Città degli Ulivi". Discutendo dei vari punti all'ordine del giorno, si è affrontata la questione sanità. Il sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella ha evidenziato una situazione che ritiene grave: «L'ospedale di Gioia Tauro pochi giorni fa si è dotato di un nuovo apparecchio per l’emodinamica, che ha messo da parte vecchi sistemi di monitoraggio delle analisi. Ci è arrivata notizia che la direttrice dell’Asp Di Furia ha deciso di non metterlo in funzione. Questo comporterà che l'apparecchio resterà a Gioia Tauro fermo e, non potendo più utilizzare gli altri reattivi, chiuderà il laboratorio di analisi».

La notizia di pochi giorni addietro, dell’arrivo del nuovo strumento di immunoenzimatica, “Abbott Alinity”, presso il laboratorio di analisi dell’ospedale “Giovanni XXIII” di Gioia Tauro, era stata accolta dall’amministrazione comunale con «un sospiro di sollievo». Si tratta, difatti, di un dispositivo di ultima generazione che consente di aumentare la capacità analitica e ridurre i tempi di elaborazione dei dati, per poter cosi incrementare il numero di prestazioni che con l’apparecchiatura precedente non era possibile raggiungere.

Il sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella nel suo intervento ha posto l’attenzione sull’incontro di fine gennaio avvenuto a San Giorgio Morgeto tra tutti i sindaci dell’Associazione “Città degli Ulivi dei Comuni della Piana” e la direttrice generale dell’ASP di Reggio Calabria, Lucia Di Furia. In quella occasione si era discusso dei temi fondamentali della sanità. I sindaci avevano richiesto interventi urgenti per soddisfare i bisogni dei cittadini e il presidente dell’Assemblea Michele Conia aveva redatto un documento per ribadire le questioni da risolvere.

«Nell'incontro avuto con la direttrice Di Furia abbiamo presentato in maniera accorata le istanze dei cittadini – ha spiegato Simona Scarcella-. Sono stata delusa dal suo atteggiamento. Credo che noi siamo stati bravi a presentare le richieste, ma non abbiamo trovato nessuna risposta. Abbiamo esaurito il tempo degli incontri, è il momento di stilare dei documenti. Dobbiamo farlo nelle sedi istituzionali. In Consiglio Comunale porteremo l’istanza che consegneremo alla Di Furia. Mi sono stancata, come lo sono i cittadini, delle passerelle che portano a poco. Vogliamo risposte concrete per soddisfare i bisogni della comunità. Dobbiamo passare alla fase successiva. Propongo all'assemblea dei sindaci di valutare collettivamente interventi legali per tutelare i territori, per contestare le scelte dell'Asp nelle sedi opportune, anche nei tribunali amministrativi».