Si svolgerà venerdì prossimo, 28 luglio alle 10, all’ospedale di Castrovillari, l’ennesimo sit-in – il sesto consecutivo – per denunciare i problemi gravi e irrisolti del nosocomio del Pollino. 

A questo sit-in, organizzato dal consigliere regionale Ferdinando Laghi, unitamente alle associazioni aderenti al Comitato a tutela dell’ospedale di Castrovillari e della salute delle popolazioni del territorio, sono stati formalmente invitati i sindaci del distretto Pollino-Valle dell’Esaro e i sindacati.

«È tempo di fare il punto sulla situazione della sanità dell’area Pollino-Esaro-Sibaritide – esordisce il consigliere Laghi –, dopo aver portato alla conoscenza di tutti situazioni che, di fatto, negano il diritto alla salute alle popolazioni di un’area così vasta».

«Sono per altro sconcertato e deluso che nessuna delle situazioni da noi denunciate abbia trovato soluzione o sia stata quanto meno mitigata in questo mese e mezzo di mobilitazioni – continua ancora Laghi –. Il trattamento ai pazienti con infarto acuto continua ad essere limitato a sei ore al giorno, mentre è ormai un mese che all’ospedale di Castrovillari, per mancanza del supporto anestesiologico, non vengono effettuati interventi chirurgici neanche su pazienti urgenti, che vengono trasferiti in altre strutture con i disagi e i rischi che ne conseguono».

«Nessuna reazione, nessun commento, nessuna soluzione ci è stata prospettata dai vertici dell’Asp di Cosenza, diversamente da quanto accaduto per altri territori. Solo silenzio. L’invito formale – aggiunge ancora il consigliere Laghi – a partecipare a questo sesto sit-in, inviato a sindaci e sindacati - componenti con le associazioni del tavolo locale sulla Sanità - rappresenta un momento di condivisione tra la cittadinanza attiva, le forze sociali e istituzionali, uniti per l’obiettivo comune della difesa della salute dei cittadini».

«Come esito del percorso di questo mese e mezzo di mobilitazione – conclude Laghi –, sarà redatto un documento che verrà consegnato al direttore generale, Antonello Graziano, cui si chiede e si continueranno a chiedere con forza e determinazione le dovute risposte alla domanda di salute delle popolazioni locali, unitamente ad interventi che tutelino, in maniera equa e paritaria, l’intera area dell’Asp».