Il consigliere regionale di De Magistris Presidente ha fatto visita a tutti i reparti dello spoke del Pollino: «Ho trovato un nosocomio in ginocchio, con operatori sotto pressione e arrabbiati. A questo si aggiungono le lamentele e le proteste di cittadini e associazioni»
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Ancora un sopralluogo per il consigliere regionale Ferdinando Laghi nello spoke di Castrovillari e ancora una conferma delle precarie condizioni in cui versa il nosocomio del Pollino.
Il capogruppo in Consiglio regionale di De Magistris Presidente, nella mattinata di ieri, si è recato in visita in tutti i reparti dell’ospedale Ferrari, ma nessun miglioramento è stato registrato rispetto all’ultima volta, ancor più dopo il depauperamento dei già pochi medici cubani assegnati al presidio ospedaliero di Castrovillari e che nello stesso non hanno più fatto ritorno.
«Ho trovato un nosocomio in ginocchio, con personale sotto pressione, arrabbiato e demotivato – ha dichiarato il consigliere Laghi – cui vanno ad aggiungersi le lamentele e le proteste che quotidianamente mi giungono da cittadini e associazioni, oltre che dagli operatori. E a questo quadro estremamente preoccupante, mi spiace dire, contribuisce in maniera determinante la complessiva gestione di questo ospedale da parte dell’Azienda sanitaria provinciale».
«Per limitare il discorso all’ultimo contingente di medici cubani in arrivo, non si può non stigmatizzare che, a fronte di dichiarazioni pubbliche circa il numero dei medici in arrivo a Castrovillari, “spuntano” poi fuori delibere che abbattono drasticamente questi numeri, assieme ad assegnazioni triplicate o, addirittura, quadruplicate, agli altri spoke provinciali. Questo non è più accettabile, perché a farne le spese sono i cittadini del Pollino, della Sibaritide e dell’Esaro, il cui diritto alla salute non viene, con tali comportamenti, assolutamente tutelato dall’Asp di Cosenza».
«Queste disparità incomprensibili ed inaccettabili, che stanno determinando irritazione ed allarme sociale sempre più diffusi, devono essere immediatamente quanto meno ridotte – propone Laghi –, attraverso l’assegnazione di nuove unità allo spoke di Castrovillari. Tra l’altro è di queste ore la notizia che nessuno dei medici cubani assegnato al Pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza vi prenderà servizio, essendo stati questi posti coperti diversamente».
«Vista la qualità delle prestazioni offerte dai colleghi d’oltre oceano e le loro capacità di interazione e integrazione con i medici italiani, invito chi di dovere – conclude Laghi – a intervenire per portare a Castrovillari questo ridotto contingente, oppure a rivalutare in maniera più equa la ripartizione dei colleghi cubani, assegnati all’Asp di Cosenza, per fornire un uguale supporto, seppur temporaneo, ma in questo momento assolutamente necessario a tutti e tre gli spoke».