Oltre mille metri quadrati. Nuovi spazi sono stati individuati a livello 0 del plesso Mater Domini dove dovrebbe sorgere il secondo pronto soccorso dell’azienda ospedaliero universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro. Il progetto già avviato dall’ex commissario straordinario, Vincenzo La Regina, è stato in gran parte rivisto e integrato dal neo commissario, Simona Carbone, che già nei giorni successivi al suo insediamento ha effettuato un primo sopralluogo nell’area designata.

L'ipotesi di ristrutturazione

Scartata, dunque, l’idea di realizzare ex novo una piastra esterna all’edificio ospedaliero. Resta, invece, in piedi l’altra ipotesi in campo: ovvero la ristrutturazione di locali già esistenti, laddove era stata inizialmente pensata l’allocazione del pronto soccorso alla nascita del campus universitario. Ma gli spazi già in precedenza individuati, sono stati integrati con nuovi locali che incrementano la dotazione portando la progettazione ad un’area di oltre mille metri quadrati.

L'obi 

Qui dovrebbero essere allestiti 12 posti letto di osservazione breve intensiva che si andranno ad aggiungere ai 10 del reparto di Medicina d’Accettazione e d’Emergenza situato al settimo piano del plesso. Allo scopo dovranno essere liberati gli spazi attualmente occupati dalla farmacia ospedaliera che si trovano vicino all’unità di farmaci antiblastici, che però non subirà spostamenti o modifiche.

I lavori 

Le attività di ristrutturazione dovrebbero portar via tra i tre e i sei mesi, secondo una prima stima, a partire dal momento dell’affidamento dei lavori. Tutti i dettagli – compresi i costi per l’acquisto delle attrezzature necessarie – sono contenuti nel progetto che dovrà essere ufficialmente presentato nei prossimi giorni, e poi condiviso con la Regione che dovrà approvarlo e assegnare le risorse.

Il personale

Il nodo più complesso da sciogliere resta il reclutamento dei medici da destinare al pronto soccorso. Con ogni probabilità, si punterà ad attingere dalle graduatorie dei concorsi banditi dall’Asp di Cosenza e Catanzaro, benché in larga parte partecipati da medici convenzionati del 118, i quali se dovessero optare per lo spostamento in corsia lascerebbero inevitabilmente sguarnite le postazioni territoriali d’emergenza.