«L'ordinanza non si può modificare perché si realizza acquisendo l'intesa della Regione. La Regione chiaramente non esprimerebbe alcuna intesa che abbia ad oggetto modifiche dell'ordinanza». La dichiarazione del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto è quasi una tautologia ma il senso è chiaro: per il presidente l’investimento per i nove ospedali non è a rischio. Come dire: l’ordinanza potrebbe essere modificata soltanto con il Sì della Regione Calabria e la Regione Calabria non è disponibile a prendere in esame una modifica.

Occhiuto lo dice a margine di una iniziativa dal titolo Coraggio e Legalità che si sta svolgendo alla Camera di commercio di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia. E lo fa nella duplice veste di governatore e commissario nominato dalla Protezione civile proprio per accelerare su quell’investimento con poteri in deroga alle leggi ordinari.

L’ordinanza a cui fa riferimento è finita nei giorni scorsi al centro di una polemica tra il cda dell’Inail, titolare di circa 600 milioni di euro per quell’investimento riferiti alla realizzazione di 5 ospedali, e la Protezione civile.

Il consiglio d’amministrazione dell’ente si sarebbe lamentato proprio della libertà di azione concessa da Prociv sulle risorse dell’Inail. La lettera indirizzata alla Prociv era finita rapitamente sulla stampa e conteneva rilievi piuttosto duri proprio sull’assegnazione dei super poteri al governatore della Calabria. In particolare, alcuni costi sono stati posti a carico di Inail che in Calabria finanzia proprio alcuni degli ospedali oggetto della ordinanza.

Occhiuto ritiene la polemica superata: «C'è stato credo un corto circuito nei rapporti all'interno di Inail tra il direttore generale e il consiglio di amministrazione ma credo che si sia già risolto e questo in ogni caso riguarderebbe semplicemente le risorse Inail. Ma ho avuto segnali del fatto che questo corto circuito sia già di fatto risolto».