«Non si può morire di cancro a causa delle lunghe liste d'attesa per accedere ad esami diagnostici salvavita e non si può non erogare una prestazione significativa perché "non combinata". Questo e tanto altro ho detto al presidente Occhiuto e con il commissario De Salazar in un lungo incontro nel quale ho trovato, di fronte a me, persone pronte ad affrontare i problemi con forza e determinazione».

È soddisfatta la dottoressa Jennifer Chimenti, che nelle scorse settimane aveva affidato alla nostra testata uno sfogo sulle difficili condizioni nelle quali versano i malati oncologici che devono fare visite di monitoraggio e prevenzione in Calabria: nella nota, infatti, sottolineava come fosse impossibile prenotare alcuni esami e quanto fossero lunghi i tempi di attesa, con richieste urgenti che al Cup avevano risposte che andavano oltre i sei mesi.

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«Le campagne di prevenzione servono a poco - spiega Chimenti - se non si può fare prevenzione, se i Cup provinciali rimandano ai 6 mesi successivi, a volte peggio, e nel mentre l'attività metastatica aggrava le condizioni e spesso, ne impedisce la guarigione. A questi si aggiungono budget irrisori per gli istituti privati convenzionati, e spesso neppure tutti utilizzati per una giusta causa. Il presidente Occhiuto mi ha spiegato – continua – che sarà online entro luglio un cup regionale e che verrà assicurata la fruizione anche agli anziani, meno abili nell’utilizzo di pc o smartphone, attraverso supporter scelti».

“Riaprite l’ospedale di San Marco Argentano”: la richiesta al presidente Occhiuto

Il discorso poi si è spostato anche sull’ospedale Pasteur di San Marco Argentano, paese di origine della dottoressa Chimenti: «Rispetto al Pasteur il presidente Occhiuto ha garantito che ci sarà un rinforzo non indifferente, con unità di primo intervento, attrezzature per i servizi in emergenza, unità di aspirazione, monitor Ecg con defibrillatore, ventilatori polmonari. Per quanto riguarda la diagnostica, ho chiesto di poter avere una Tac e un mammografo, che sono fondamentali per la prevenzione e la diagnostica delle malattie oncologiche e per alleggerire il carico di richieste sugli ospedali della provincia per abbattere i tempi di attesa».

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«Occhiuto ha chiari i problemi sulla sanità, è umano e ascolta tutti»

Dopo l’incontro, la dottoressa Chimenti ha anche speso parole di elogio per il presidente Occhiuto: «Sono convinto di avere trovato una persona che ha chiari i problemi che gravano sulla sanità calabrese e che sono dovuti a decenni di disdicevole gestione. Ho parlato con una persona senza filtri, che ascolta e che ripete quanto tu dici: una persona profondamente umana, che lavora come una macchina da guerra e che ha intenzione di fare bene. Sono convinta che, da calabrese, possiamo nutrire fondate speranze: io posso solo dire che non mi fermerò a questo incontro ma che continuerò non solo a combattere contro la mia malattia ma a dare voce e seguito ad ogni ammalato, denunciando tutto ciò che non va e dando seguito a quanto ci siamo detti con il presidente Occhiuto».