«Abbiamo chiesto incontri, inviato Pec, manifestato. Adesso diciamo basta, noi non siamo cittadini di serie B e quindi restituiremo le nostre tessere elettorali al presidente della Repubblica Sergio Mattarella». Non si ferma la protesta dei cittadini della Valle dell'Esaro, che da mesi ormai protestano per il diritto alla salute in un territorio vasto e orogeograficamente complesso, che non ha un suo riferimento ospedaliero ormai da anni.

Durante la riorganizzazione sanitaria voluta dall'allora presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, l'ospedale Pasteur di San Marco Argentano venne chiuso e declassato a Casa della Salute: la riconversione però non è mai avvenuta, la struttura è stata continuamente depauperata di risorse e competenze e adesso un'intera area è totalmente abbandonata a sé stessa.

Valle dell'Esaro, il pronto soccorso più vicino a 60 minuti di distanza

Il Comitato, nei mesi scorsi, ha più volte sottolineato come la situazione sanitaria della Valle dell'Esaro meriti attenzione: «Ci sono più di sessantamila calabresi – spiegano – che non hanno assolutamente un riferimento sanitario. A San Marco Argentano è rimasto solo un punto di primo intervento, che però non può fare nulla in caso di trattamenti di acuti: a questo si aggiunge che nella postazione del 118 è presente una sola ambulanza che deve coprire un territorio molto vasto. Per questo motivo, gli unici ospedali di riferimento in caso di emergenza urgenza sono Cosenza e Castrovillari, che però sono complessi da raggiungere in tempi brevi partendo da diversi paesi dell'area, come San Sosti, Mottafollone, Fagnano Castello e altri».

I tempi di percorrenza sono superiori all'ora di viaggio, che si aggiungono all'eventuale attesa per l'ambulanza nel caso questa sia disponibile: un tempo enorme in caso di patologie come ischemie, ictus o infarti, nelle quali è necessario intervenire tempestivamente per salvare la vita al paziente.

Sanità, San Marco Argentano da Casa della Salute diventa Ospedale di Comunità

Le proteste per la riapertura dell'ospedale Pasteur si sono addirittura intensificate con la presentazione del nuovo piano sanitario da parte del presidente Occhiuto, che ricopre anche l'incarico di commissario alla sanità: per l'ex ospedale di San Marco, infatti, non solo non è stato previsto l'auspicato reinserimento della struttura nella rete ospedaliera di base, ma è stato previsto un ospedale di comunità. Si tratta di strutture a basse intensità assistenziali, che non prevedono interventi di emergenza urgenza e che quindi non cambierebbero molto nella geografia sanitaria della zona: inoltre, come fanno notare dallo stesso Comitato, “nel decreto dirigenziale n.2242 del 04/03/2022 di cui in allegato, si procede al disimpegno le somme precedentemente stanziate per la riconversione in casa della salute, tra gli altri, anche dell’Ospedale “L.Pasteur”. Secondo il Comitato, quindi, non solo non verrà effettuata la riconversione in Casa della Salute, ma i nove milioni destinati alla struttura non sono più disponibili: verranno sostituiti dal finanziamento per l'Ospedale di Comunità, poco più di due milioni di euro.

Valle dell'Esaro, le tessere elettorali a Mattarella per il diritto alla sanità

Per questo motivo, il Comitato ha deciso di rilanciare la protesta dopo le ultime deludenti settimane: «Abbiamo chiesto diverse volte incontri alla segreteria del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto: da gennaio, ogni settimana ci dicono che verremo convocati nei prossimi giorni. Abbiamo anche chiesto un incontro ai nuovi vertici dell'Asp di Cosenza, ma non ci ha risposto ancora nessuno: per questo motivo, abbiamo deciso di raccogliere le nostre tessere elettorali e di portarle a Roma al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Abbiamo già tremila firme che abbiamo inviato al Prefetto di Cosenza, ma non intendiamo fermarci: nessuno può toglierci il nostro diritto alla salute e ad una sanità efficiente, siamo uguali a tutti gli altri».
La raccolta delle tessere elettorali è in corso e proseguirà nei prossimi giorni, prima della partenza per Roma e della manifestazione che il Comitato intende spostare nella Capitale.