A Dentro la Notizia le storie di Santa Barbara, Sant’Angelo e Jazzolino. Nel Savuto la struttura resterà ferma per due anni per lavori. Da Acri rimbalzano le voci dei disagi: «Abbiamo solo due chirurghi a gettone». E Vibo si prepara al sit-in di domani
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Jazzolino, Santa Barbara, Sant’Angelo: gli ospedali di Vibo Valentia, Rogliano e Acri (questi ultimi due in provincia di Cosenza) condividono incertezze e timori. Da una parte legati alle necessità di sospendere le attività ospedaliere per fare spazio a lavori di adeguamento sismico, dall’altra all’isolamento territoriale e alle scelte politiche che ridisegnano l’offerta sanitaria regionale.
La puntata odierna di Dentro La Notizia (rivedi qui la puntata), condotta dal vicedirettore di LaC Pier Paolo Cambareri, ha offerto un prezioso contributo in termini di chiarezza e stato dell’arte.
In collegamento da Rogliano, il sindaco Giovanni Altomare ha illustrato i dettagli del decreto del commissario ad acta della Sanità Roberto Occhiuto che dispone la chiusura dei reparti di Medicina Generale e Dialisi per un periodo di due anni. Come anticipato ieri da Cosenza Channel, il presidio ospedaliero Santa Barbara di Rogliano è destinatario di un finanziamento di sei milioni di euro che saranno utilizzati per l’adeguamento sismico della struttura e la conversione di un intero piano a “Ospedale di Comunità”. Il primo cittadino non nasconde che il trasferimento dei pazienti ha destato preoccupazioni e perplessità. Poi, la freddezza ha preso il sopravvento, anche alla luce del ruolo svolto, in passato, dallo stesso presidio ospedaliero.
«Il Santa Barbara non piace ad alcuni medici cosentini ma non chiuderà»
«Il Santa Barbara di Rogliano - ha risposto il sindaco Giovanni Altomare alle domande del direttore Cambareri - non è un punto di riferimento soltanto per il territorio del Savuto. Facendo parte a tutti gli effetti dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, insieme con i presìdi Annunziata e Mariano Santo, riveste un’importanza strategica nell’ambito dell’intera offerta sanitaria della provincia di Cosenza».
Il sindaco Giovanni Altomare, in un altro passaggio della trasmissione, ha ricordato l’apporto fondamentale dato dal presidio ospedaliero di Rogliano durante la fase pandemica: «Il Santa Barbara fu convertito in ospedale Covid per l’intera Calabria settentrionale, uno sforzo incredibile premiato dai risultati, e reso possibile dalle altissime professionalità sanitarie in forza a Rogliano».
Inutile negare che lo stop legato ai lavori di adeguamento sismico e la relativa chiusura del Santa Barbara hanno riportato alla memoria le vecchie battaglie condotte per la salvaguardia e la sopravvivenza stessa dell’ospedale di Rogliano. «Il Santa Barbara non è mai piaciuto a una parte dei medici cosentini, che non lo hanno mai visto di buon occhio. Da sindaco, dico ai miei cittadini di stare tranquilli perché continueremo a essere vigili e non abbasseremo la guardia. È vero, anch’io all’inizio ho pensato che, con la scusa dei lavori, ci avrebbero scippato definitivamente il reparto di Medicina Generale, ma questo non accadrà perché quei diciotto posti letto sono scritti nero su bianco nel documento che disegna la Rete ospedaliera regionale. Tra due anni, Rogliano tornerà ad avere il proprio ospedale, e sarà un ospedale più sicuro e sostenibile».
Ospedale di Acri in affanno: «Qui solo due chirurghi a gettone»
Da Rogliano, il focus di Dentro La Notizia si è spostato ad Acri. Ospite in studio Iolanda Magliari, presidente del Comitato civico “Uniti per l’ospedale Sant’Angelo di Acri”. Magliari ripercorre le tappe che hanno portato al progressivo depauperamento del presidio ospedaliero silano, in spregio alla “tormentata” posizione geografica: un’ora di distanza dallo Spoke di Corigliano Rossano e dall’Hub di Cosenza. «La decisione più eclatante è stata la decisione di chiudere il reparto di Chirurgia, nonostante il Sant’Angelo fosse dotato di due sale operatorie all’avanguardia. Attualmente, andati in pensione i medici che c’erano prima, la chirurgia ambulatoriale è garantita esclusivamente da due chirurghi a gettone. Rimangono soltanto la Dialisi, la Medicina e il Pronto soccorso. Inoltre, il Sant’Angelo è dotato di una Tac e di una Risonanza che, purtroppo, rimane inutilizzata».
A Vibo domani una mobilitazione per lo Jazzolino
Dentro La Notizia ha infine aperto una parantesi sulla situazione in cui versa lo Jazzolino di Vibo Valentia che, come il Santa Barbara di Rogliano, ha ricevuto un finanziamento Pnrr - in questo caso pari a 25 milioni di euro - da impiegare per l’adeguamento sismico dell’ospedale Spoke vibonese. Accanto all’ipotesi di allestire un ospedale da campo, si sta valutando anche la possibilità di spostare le prestazioni ospedaliere presso gli altri due ospedali vibonesi di Tropea e Serra San Bruno, ma si starebbe pensando anche di non chiudere lo Jazzolino, facendone coesistere il funzionamento con l’apertura dei cantieri. Intanto, per domani pomeriggio alle 17 a Vibo è in programma una mobilitazione che servirà a tenere alta l’attenzione.