La consigliera regionale Bruni promette battaglia: «Chiederò il ritiro del dca numero 69 per evitare che il nostro nosocomio subisca altre drammatiche espoliazioni»
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La discussione sul destino dell'ospedale di Lamezia Terme si sposta in Consiglio regionale. Il Comitato civico "La sanità che vogliamo", nato a Lamezia Terme contro il rischio di declassamento dell'ospedale, ha infatti dato mandato ad Amalia Bruni di chiedere il Consiglio regionale il ritiro del dca numero 69 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale. E li ha fatto nel corso di una prima riunione online e di una discussione articolata, da parte di questo comitato che conta già un bel numero di adesioni tra cittadini, rappresentanti di associazioni, sindacalisti, medici ed operatori sanitari in genere.
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L'incontro in piattaforma è servito a ribadire i punti salienti da trattare già nei prossimi giorni. Domani, 27 marzo 2024, la consigliera Bruni che è vicepresidente della commissione sanità a Palazzo Campanella, relazionerà durante i lavori dell’assemblea regionale, facendosi portavoce delle istanze emerse nell’assemblea pubblica tenutasi al chiostro il 20 marzo scorso e nella riunione di ieri sera, in collegamento web. Oggetto del contendere è il dca numero 69 emesso dal governo regionale; un documento che, come è noto, prevede la soppressione di unità semplici e complesse in tutta la regione.
Il rischio dell’ennesimo taglio drastico, in pieno stile spending review, penalizzerebbe, secondo il comitato il nosocomio cittadino già depotenziato e depauperato in questi ultimi anni. «Se il dca 69 non verrà ritirato andrà in vigore già dal 15 aprile prossimo – ha detto Bruni durante la riunione – in consiglio regionale ne chiederò il ritiro per evitare che il nostro ospedale subisca altre drammatiche espoliazioni».
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La consigliera regionale ha anche riferito di un prossimo incontro col commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, il generale Antonio Battistini, a cui presenterà l’elenco delle richieste per quanto riguarda la sanità lametina. Nel corso del dibattito via web in molti hanno sollecitato l’interessamento degli amministratori, sia lametini che degli altri centri vicini; si ritiene necessaria oltre che urgente la convocazione della conferenza dei sindaci, visto che i primi cittadini hanno anche il ruolo di autorità sanitaria sui rispettivi territori. Al contempo va fatta opera di sensibilizzazione dal basso, vanno coinvolte tutte le categorie della società civile per combatter ancora una volta una battaglia che è di vitale importanza per la difesa dell’ospedale, dei servizi a tutela della salute di un bacino di utenza come quello lametino che conta circa 150mila abitanti.
Amalia Bruni quindi ha già preannunciato la convocazione di un’assemblea pubblica da tenersi dopo la seduta consiliare di domani, al fine di valutare la posizione dell’assemblea regionale e dello stesso governatore in merito alle sorti della sanità calabrese e lametina in particolare.