A denunciare la situazione il Nursind, che lo scorso 15 marzo aveva scritto all’Asp di Cosenza per sollecitare un intervento per far fronte alle «gravi criticità» che perdurano ormai da 4 mesi
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Un sollecito era partito il 15 marzo scorso per richiedere di far fronte alle «gravi criticità» derivanti dalla mancanza di strumentazioni indispensabili a bordo dell’ambulanza in dotazione al personale della postazione di emergenza territoriale di Mirto Crosia.
A inviarlo all’Asp di Cosenza i rappresentanti del Nursind di Cosenza Nicodemo Capalbo e Roberto Mazzuca. Caso scatenante la morte, proprio il 15 marzo, di una persona soccorsa per infarto. A intervenire sul posto era stato in quell’occasione anche l’elisoccorso proveniente da Cirò. Il rianimatore a bordo del mezzo, secondo quanto riportato nella comunicazione del Nursind all’Asp, aveva chiesto di poter tracciare il ritmo cardiaco e produrre un elettrocardiogramma, vedendosi negata la possibilità a causa dell’assenza sull’ambulanza del monitor necessario.
La postazione è diventata operativa il primo dicembre scorso, annunciata poco prima dalla consigliera regionale e presidente della commissione Sanità Pasqualina Straface come «una delle 75 postazioni previste nell’ambito del nuovo assetto del servizio Emergenza 118 previsto da Azienda Zero attraverso la quale prosegue l’azione di riorganizzazione dei servizi sanitari della rete territoriale dell’emergenza-urgenza portata avanti dal presidente Roberto Occhiuto».
In dotazione una nuova ambulanza ma senza monitor defibrillatore e aspiratore portatile a bordo, essenziali per il primo soccorso e per tenere sotto controllo le condizioni del paziente. Una carenza che perdura ormai da quattro mesi, come sottolineato dal Nursind, che il 15 marzo faceva presente all’Asp come l’equipe venga attivata dalla centrale operativa di Cosenza anche per prestazioni che richiederebbero l’utilizzo del monitor, nonostante l’assenza dell’apparecchio salvavita a bordo dell’ambulanza sia continuamente segnalata «a mezzo check list» dal personale di turno.
Non solo, a mancare è anche il mezzo secondario per i trasferimenti del personale ad altre postazioni, dismesso per rottamazione, con la conseguenza che i sanitari devono spostarsi con mezzo proprio. Sanitari che, evidenzia il Nursind, non si sono mai sottratti «al pesante carico di lavoro» a cui sono sottoposti, ma che hanno diritto a operare in condizioni ottimali, per il bene prima di tutto dei pazienti.
Di qui, la richiesta di un intervento da parte dell’Asp «con la massima urgenza». Due settimane dopo quella comunicazione, però, ancora non ci sono riscontri.