La valutazione è stata sollecitata il 18 dicembre 2023 mentre la delibera che sancisce l’intesa con Bff Bank è del 16. La replica dei controllori: «Nessuno ci ha coinvolti, ora cosa dovremmo fare?». Resta il mistero su chi abbia calcolato l'esatto ammontare del credito
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Si fanno sempre più misteriosi i contorni della transazione “lacrime e sangue” che l’Asp di Cosenza ha siglato con la società Bff bank. Un accordo da 39 milioni di euro a fronte di ipotetici crediti di 91. Ma chi ha calcolato l’esatto ammontare del credito? Come è stato possibile che nel “pacchetto” è finita anche una fattura da 2 milioni e 384mila euro riconducibile all’Asp di Crotone? Perché nella delibera che sancisce l’accordo viene scritto che “eventuali somme corrisposte…. e non risultanti dovute, saranno oggetto di restituzione”?
Il direttore generale dell’azienda, Antonello Graziano, dice che è tutto regolare e che sulla transazione è stato chiesto il parere dell’ufficio legale, ma dalle carte in nostro possesso si tratta di una mezza verità. A quanto ci risulta, infatti, il parere è stato sì richiesto, ma dopo che la transazione era stata già siglata. A babbo morto, almeno così sembra emergere dal carteggio interno all’azienda.
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La direzione sembra chiedere un primo parere con una comunicazione all’ufficio legale datata 18 dicembre 2023, mentre la transazione che sancisce l’accordo è del 16 dicembre, ovvero due giorni prima. Questo è tanto vero che di fronte alla richiesta della direzione di procedere “per quanto di competenza”, l’ufficio legale chiede che cosa si intende “per quanto di competenza” se cessare tutte le cause in corso o esprimere un parere “postumo” sull’accordo. In questo secondo caso mette nero su bianco una serie di criticità, a partire dal calcolo degli interessi considerati nell’accordo ormai siglato.
La vicenda, però, non finisce qui. Dopo il clamore mediatico che scoppia intorno la vicenda, il 28 febbraio, la direzione generale scrive nuovamente all’ufficio legale dell’azienda per chiedere tutti i titoli giudiziari relativi alla transazione siglata. La risposta dell’ufficio legale è netta e dice due cose. La prima è che l’ufficio legale non ha, e nemmeno gli sono mai state chieste, carte relative alla cessione dei crediti alla Bff Bank da parte dei fornitori dell’azienda. Secondo: l’ufficio legale non è mai stato coinvolto né nella fase della trattativa, né nella fase della redazione della transazione. Chi ha condotto allora la trattativa e in base a quali documenti? Il creditore stesso? Sarebbe davvero paradossale…