Il sindacato denuncia: «Operatori costretti a fare più volte la spola tra i due ospedali di recente accorpati con un aggravio di spese. Il costo di ogni viaggio? 500 euro»
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«Inizia all’insegna degli sprechi e della malagestione l’avventura della Azienda ospedaliero universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro». È quanto si legge in una nota diramata dal sindacato Usb Sanità Calabria. «Con rammarico dobbiamo constatare che l’avventura dell’azienda “Renato Dulbecco” non è iniziata col piede giusto» aggiunge il sindacato di base.
Il caso della sterilizzatrice rotta
«In una sanità commissariata come quella calabrese, l’attenzione alle spese superflue e alla corretta gestione delle risorse economiche dovrebbero essere le principali preoccupazioni di chi amministra le aziende, ma è evidente che alla “Dulbecco” si parla di tagli alle spese solo quando di mezzo ci sono i lavoratori da rinnovare o da stabilizzare, mentre non si capisce il motivo per cui non si vogliono tagliare sprechi macroscopici facilmente eliminabili. Nello specifico, - precisa l’Usb - si parla della gestione del sistema di sterilizzazione dei ferri chirurgici destinati agli interventi all’interno della struttura universitaria di Germaneto. Fino ad un mese fa l’unica sterilizzatrice presente garantiva a fatica le sterilizzazioni necessarie alla struttura universitarie, funzionava a fatica considerato la mole di lavoro da svolgere ma per lo meno evitava lo spreco di risorse».
«Il problema grosso – rimarca la sigla sindacale - è iniziato quando l’unica sterilizzatrice presente in struttura si è rotta. Da allora la mole enorme di ferri chirurgici necessari al funzionamento della struttura di Germaneto non può più essere sterilizzata in house ma deve essere impacchettata e spedita alla struttura del Pugliese per essere sterilizzata. Problema di non poco conto – si legge nella nota - che, oltre ad aggravare la mole di lavoro nelle camere di sterilizzazione del Pugliese, rappresenta un enorme spreco di risorse economiche e umane. Infatti, il trasporto dei ferri da Germaneto verso Catanzaro centro, oltre che esporre gli strumenti una volta sterili ad un inutile pericolo di contaminazione durante il viaggio di ritorno, ha un costo elevatissimo per le esigue casse dell’Azienda. Si parla di un numero che varia tra i 4 e i 6 trasporti al giorno con una cifra che si aggira intorno ai 500 euro per ogni singolo viaggio A/R, per un totale di spesa che può arrivare a 3mila euro giornalieri. Oltre ai costi vivi del trasporto va sottolineato che molto del personale addetto alla sterilizzazione – aggiunge ancora - è costretto a reperibilità e lavoro in straordinario durante il turno notturno, in attesa che i ferri sterilizzati al Pugliese rientrino a Germaneto, provocando oltre che un disagio per i lavoratori, ulteriori aggravi di spesa».
L'appello del sindacato
Il sindacato continua: «A questo si aggiunge che vista la lentezza delle procedure di sterilizzazione, molti interventi programmati vengono posticipati, esponendo i pazienti a inutili rischi legati al decorso patologico. Ma quello che sconvolge di più in questa vicenda è che il tutto sarebbe facilmente evitabile se si attivassero le 2 sterilizzatrici comprate più di 7 mesi fa e ancora non funzionanti, 2 macchine di ultima generazione che l’allora Aou “Mater Domini” aveva acquistato, ma che da sette mesi sono ferme a prendere polvere. Non riusciamo a capire i motivi per cui non si procede alla messa in funzionamento di questi 2 macchinari, quali sono gli interessi che bloccano una operazione alquanto banale e di facile esecuzione, ma siamo sicuri che questi interessi non coincidono con quelli dei malati o dei lavoratori. Per tali ragioni come il Usb – conclude il sindacato -chiediamo che la Aou Dulbecco predisponga immediatamente il funzionamento della propria camera di sterilizzazione, programmando l’avvio immediato delle 2 nuove sterilizzatrici».