Il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta almeno per quanto riguarda la gestione finanziaria. Resta l’incognita dei bilanci pregressi, l’Asp di Reggio Calabria li ha già adottati. Più tempo per Cosenza dopo la proroga disposta per legge con lo scudo salva manager
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A fine mese i conti sanitari calabresi torneranno nuovamente sotto esame. Dopo il rinvio disposto lo scorso 10 dicembre a causa delle difficili condizioni di salute del presidente della Regione - sottoposto ad un delicato intervento cardiochirurgico – la delegazione calabrese si prepara ad un nuovo faccia a faccia con i tecnici ministeriali.
L’agognato equilibrio di bilancio
Sotto la lente del Mef, in particolare, la chiusura del terzo trimestre 2024 che dovrebbe confermare il progressivo raggiungimento dell’equilibrio di bilancio scongiurando così l’inasprimento delle aliquote addizionali regionali a copertura del deficit sanitario. I documenti contabili sono già stati trasmessi a Roma per un esame preventivo ma senza particolari patemi d’animo.
Verso la fine del commissariamento?
Messo in cassaforte il consolidato 2023 – bollinato anche dal terzo ente certificatore – con un utile di 39 milioni di euro si guarda con spirito confidente al 2025, anno più volte indicato dal presidente della Regione come quello (storico) di una auspicata fuoriuscita dal regime di commissariamento della sanità calabrese.
L’incognita dei bilanci ricostruiti
Resta certamente l’incognita legata all’approvazione dei bilanci pregressi di competenza, in particolare, dell’Asp di Cosenza e di Reggio Calabria che non saranno, tuttavia, all’ordine del giorno del prossimo tavolo interministeriale. Ma di cui con ogni probabilità si chiederà conto considerate le reiterate richieste pervenute dai tecnici ministeriali, interessati a comprenderne lo stato di avanzamento.
La soluzione nel Milleproroghe
Nonostante il tempestivo intervento del Milleproroghe che ha spostato in là di qualche mese la scadenza per l’approvazione dei documenti contabili, l’Asp di Reggio Calabria ha già ottemperato all’ingrato compito adottando tutti i bilanci d’esercizio dal 2013 al 2021 che dovranno passare adesso al vaglio del collegio sindacale per ottenere, infine, il via libera dalla Regione.
Il check della Regione
Valutazione che non avverrà di certo in tempi brevi se si considera il grado di meticolosità applicato al terzo piano della Cittadella nel validare i consuntivi 2022 e 2023, decisamente più recenti rispetto a documenti che dovrebbero fotografare lo status contabile risalente a più dieci anni fa. Dalla loro i verificatori potranno però far valere lo scudo introdotto dalla recente norma che mette al riparo da eventualità responsabilità amministrative e contabili, escluse le condotte dolose.
All’ombra del Pollino
Più tempo si è presa invece l’Asp di Cosenza che di bilanci da adottare ne ha però di meno rispetto all’azienda sanitaria reggina. Quattro: dal 2018 al 2021, appunto, quelli finiti sotto la lente della procura bruzia da cui si è poi originato il procedimento penale che ha infine terremotato anche mezza Cittadella.
Gli obiettivi di mandato
Sebbene i termini per l’adozione siano stati prorogati per legge al 31 marzo 2025, lo stesso non può dirsi per gli obiettivi di mandato assegnati dal commissario ad acta ad entrambi i direttori generali e contenenti la stessa prescrizione: chiusura e approvazione bilanci anni pregressi e annuali entro il 31 dicembre 2024. Una griglia di obiettivi «orientati al soddisfacimento delle improrogabili esigenze dell'azienda sanitaria provinciale». E criteri «alla base della valutazione annuale» del dg.