Si discute molto, e da molto tempo, sull’accorpamento dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” con quella Universitaria e con l’Azienda Mater Domini. Qualcosa è stato fatto!


Infatti, da tempo, assistiamo al trasferimento al Pugliese di U.O. universitarie (ma non doveva accadere il contrario!?): prima la Ginecologia, poi la Pediatria, poi la Chirurgia Toracica, e infine l’Oncologia Ginecologica.
Peccato che vengano trasferiti solo Medici… ma non personale Infermieristico e OSS!


Tutto ciò, evidentemente, ha creato notevoli disagi nell’assistenza ai pazienti, visto che il personale infermieristico è davvero ridotto all’osso. Ci si domanda, che cosa hanno veramente comportato in termini migliorativi tutti questi trasferimenti? In alcuni casi, NESSUN BENEFICIO, anzi!


La distribuzione di questi reparti – con taluni “accorpamenti” inspiegabili, con conseguente riduzione di posti-letto, senza adeguamento del personale infermieristico – ha creato (e crea) confusione, difficoltà nella gestione dei pazienti, allungamento delle Liste d’Attesa nei reparti chirurgici. Molti pazienti, perciò, preferiscono emigrare e sottoporsi ad interventi operatori in altre Regioni piuttosto che aspettare (e quanto?) mesi e mesi prima di poter accedere all’atto chirurgico nel nostro Ospedale. “Tanto paga sempre Pantalone!”… Sarebbe davvero utile che “qualcuno” ci facesse sapere di quanto si è ridotta la Spesa Sanitaria nella nostra Città e/o Regione con i vari tagli (lineari, orizzontali!), e di quanto, invece, sia incrementata la Spesa da Migrazione Sanitaria.


La FP CGIL di Catanzaro è molto critica sulla scelta di taluni accorpamenti non solo perché ritiene poco “lecito” da un punto di vista sanitario accorpare reparti con “Patologia Sporca” a reparti con patologia a “Rischio Sepsi”, ma anche sotto l’aspetto tecnico, e soprattutto dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, si configura una “commistione” di attività sanitarie con pazienti che, pur di pertinenza ed in carico alle varie UU.OO., vengono di fatto affidati all’assistenza degli Infermieri di una sola U.O., i quali, pur professionalmente validi e competenti nella loro disciplina, certamente non posseggono la specificità professionale per due-tre discipline diverse, per quanto afferente allo stesso dipartimento chirurgico.


Questa organizzazione sindacale ribadisce e denuncia:
1.che la 502/92 e successivi aggiornamenti chiariscono inequivocabilmente le caratteristiche della struttura complessa e la sua autonomia;


2.che l’attività chirurgica è gravata da denunce penali e di contenziosi medico-legali in un progressivo crescendo statistico. A tale proposito, le Compagnie di Assicurazioni, specie per la parte inerente le discipline medico-chirurgiche, coprono l’attività istituzionale del personale medico esclusivamente per la competenza specifica della Specialità contrattualizzata e non per attività su Pazienti di altre U.O.;


3.È palese, quindi, che da questa mancata chiarezza nella pratica quotidiana potrebbero nascere ulteriori contenziosi non coperti dalle assicurazioni con grave danno al personale sanitario ed alla stessa Azienda Ospedaliera;


4.che il Personale Infermieristico, già carente per numero, e sovraccaricato dell’assistenza di più reparti di degenza, potrebbe offrire, suo malgrado, un’assistenza palesemente non ottimale e ridotta per qualità nella gestione delle diverse tipologie di pazienti affidati;


La FP CGIL lo dice da tempo che serve personale dedicato per assistere adeguatamente gli ammalati, tenendo conto soprattutto delle richieste di assistenza sanitaria che nella nostra A.O. provengono da tutta la Regione.
È chiaro, quindi, che chiediamo che vengano salvaguardati i LEA reputando quanto è in atto del tutto inadeguato, insufficiente e gravemente lesivo per il diritto alla salute del cittadino utente e dei lavoratori.


Definiamo questo “modus operandi” un vero e proprio CAOS !


Questa Organizzazione Sindacale ha denunciato ripetutamente le carenze di personale Socio Sanitario, Infermieristico e Medico; certamente effetto del piano di rientro, ma anche di discutibili scelte della Direzione Generale. Inoltre, non abbiamo mai dimenticato il cittadino-utente e le legittime richieste di prestazioni sanitarie. Le liste di attesa sono lunghissime e per alcuni interventi bisogna aspettare molto; si chiede altresì il ripristino immediato dell’organizzazione del lavoro che tuteli tutti gli operatori sanitari di ogni ordine e grado, che tuteli livelli di assistenza ai cittadini-utenti, e che garantisca ad ognuno tempi di attesa congrui alle istanze.


Ancora una volta la FP CGIL, senza retorica, difende l’impegno e l’abnegazione dei lavoratori di questa Azienda e si schiera al loro fianco nel criticare le scellerate deliberazioni organizzative, che palesemente violano decreti legislativi (502/92 e succ. agg.) e i regolamenti aziendali.