VIDEO | Nel 2022 eseguiti 429 interventi. Questa mattina sono stati illustrati i dati al policlinico di Catanzaro: «L'obiettivo è abbattere la mobilità passiva»
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Progressiva diminuzione dell'indice di mortalità e parallelo aumento del numero di interventi. Si potrebbero così sintentizzare i dati illustrati questa mattina dal professor Pasquale Mastroroberto sulle attività svolte dall'unità operativa di Cardiochirurgia dell'azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro negli ultimi dieci anni. «Tra il 2008 e il 2013 i dati oggettivamente non erano positivi - ha spiegato il primario - fin quando non abbiamo imparato a comprendere i fattori di rischio per i pazienti che operavamo e i valori dell'incidenza della mortalità».
Inversione di tendenza
Già a partire dal 2017 però iniziano a registrarsi le prime inversioni di tendenza: «In base ai dati del Programma Nazionale Esiti, vi è stato un cambiamento importante, in particolare tra il 2017 e il 2019 con un netto miglioramento del livello di aderenza agli standard di qualità, specialmente negli interventi isolati di by-pass aortocoronarico, valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache. Per la chirurgia coronarica e valvolare la mortalità è diminuita notevolmente e addirittura azzerata nel 2018 con un volume dei ricoveri aumentati».
Area cardiocircolatoria
Nel 2020 poi l'ultimo report Agenas che non tiene più conto delle singole attività per disciplina ma conferma come l'intera area cardiocircolatoria si attesti al di sopra della media nazionale. «Vorrei sottolineare come questa sia una cardiochirurgia pubblica. L'unica universitaria pubblica in Calabria, l'altra a Reggio Calabria è ospedaliera ed entrambe vanno rivalutate dal punto di vista strutturale e di organico per poter offrire migliori prestazioni assistenziali ma soprattutto per ridurre il buco nero della mobilità passiva» ha aggiunto ancora Mastroroberto.
Mobilità passiva
In base ai dati Agenas, nel 2021 la Calabria per mobilità sanitaria passiva e per tutte le patologie è al penultimo posto, solo prima della Campania. La mobilità passiva dei calabresi è costata alla Regione 159 milioni di euro. Tuttavia, nel 2020 le due cardiochirurgie pubbliche sono riuscite a trattenere in Calabria il 79,9% di pazienti residenti per interventi di bypass aortocoronarico e quasi il 50% per interventi di valvuloplastica. La restante quota ha deciso di curarsi fuori regione.
Numero di interventi
Inoltre, il numero interventi è aumentato: dai 304 del 2017 ai 429 registrati a novembre 2022. «Io penso che oggi si possa fare una riflessione più compiuta. I dati hanno in trend positivo sia per quanto riguarda il peso medio dei drg sia per quanto riguarda il volume di attività. Questo fa ben sperare - ha dichiarato il commissario straordinario del policlinico Vincenzo La Regina -. Io coglierei questo dato in previsione dell'incorporazione, veramente c'é una speranza per la sanità ospedaliera a Catanzaro e in Calabria».
Il futuro
All'incontro è intervenuto anche il rettore dell'Università Magna Grecia, Giovanbattista De Sarro che, oltre a soffermarsi sui temi dell'integrazione tra le due aziende, ha aggiunto: «Gli obiettivi sono quelli di crescere e di crescere per poter offrire un servizio per l'intera regione, anche per le regioni limitrofe. Anche perché dal punto di vista del drg sono importanti e si potrebbe ridurre in maniera concreta l'emigrazione sanitaria in questo campo».