Dotato di una super batteria, viene introdotto dalla vena femorale e “avvitato” dentro al cuore. Nella Cardiologia dell'ospedale Ferrari il primo intervento del genere in Calabria e fra i primi in Italia, il direttore Bisignani: «Intrapreso il viaggio verso la medicina del futuro»
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Nessun catetere, nessuna tasca in cui alloggiarlo, pesa pochissimi grammi, è più piccolo di una batteria ministilo e misura poco più di due centimetri. Si tratta del pacemaker più piccolo al mondo ed è stato impiantato ad un paziente nella Cardiologia dell’ospedale “Ferrari” di Castrovillari, la prima in Calabria e tra le prima in Italia ad effettuare un’operazione del genere con “Aveir”, il nuovo pacemaker senza fili che apre una nuova era nel campo della cardiologia.
Ad eseguire con successo questo eccezionale intervento è stata l’equipe del dottor Giovanni Bisignani, direttore dell’unità operativa complessa di Cardiologia, coadiuvato dai dottori Cavaliere, Mazziotti, Madeo, il caposala Fiore e l’equipe infermieristica.
Il pacemaker senza fili, inserito all’interno di un tubicino flessibile viene fatto avanzare attraverso la vena femorale fino a raggiungere la cavità cardiaca dove, una volta correttamente posizionato, viene “avvitato” nel muscolo cardiaco e programmato per consentire al cuore di battere regolarmente. Questo nuovo dispositivo, è dotato di una batteria che supera i 10 anni di durata e ha un sistema di fissaggio che consente, al termine della durata della batteria, di estrarlo e sostituirlo con un nuovo dispositivo.
Bisignani: «Nuova era con l'Asp di Cosenza all'avanguardia»
«L’introduzione della tecnologia di pacemaker senza fili leadless – dichiara il primario della Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari, Bisignani – ha dato realmente inizio, in questo campo, a una nuova era che vede l’Asp di Cosenza, diretta dal direttore generale Antonello Graziano, all’avanguardia in Italia e ci consentirà di trattare i pazienti con soluzioni estremamente innovative».
L’apparecchio in futuro sarà affiancato da un analogo dispositivo dedicato alla stimolazione dell’atrio, di recente introdotto negli Stati Uniti. «I due dispositivi potranno comunicare tra loro autonomamente – prosegue Bisignani – per gestire adeguatamente il ritmo del paziente, con una modalità rivoluzionaria rispetto a quanto disponibile fino ad ora».
«Questo pacemaker rappresenta una delle più avanzate ed innovative soluzioni tecnologiche di elettrostimolazione. Il pacemaker tradizionale – spiega il dirigente medico – richiede l’impianto di un elettrocatetere attraverso una vena che, successivamente, viene collegato al generatore di impulsi posizionato in regione sottoclaveare e può esporre il paziente a complicanze, soprattutto di sanguinamento locale e infezioni. La particolarità del pacemaker leadless invece è che questo viene introdotto per via femorale e senza l’uso di elettrocateteri e si avvita direttamente nel cuore. Tutto ciò consente di ridurre le complicanze se comparato con un impianto convenzionale».
Giovanni Bisignani, nell’esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolinea anche che si tratta di procedure complesse che possono essere effettuate solo in centri altamente specializzati.
«Intrapreso il viaggio verso la medicina del futuro»
«Il viaggio verso la medicina del futuro segna una ulteriore importante tappa che ci consentirà di ridurre i rischi di un impianto tradizionale e migliorare decisamente la qualità di vita dei nostri pazienti. Questa sintesi tra ricerca e assistenza, tra industria e ospedale – conclude il primario – è possibile grazie all’alto livello della cardiologia dell’Asp e la visione di futuro dell’Asp. Questi risultati si raggiungono solo se si lavora in gruppo ed in sinergia con la Direzione dell’Azienda. Siamo fieri di questa sinergia e gli interventi oggi effettuati con successo aggiungono ulteriori tasselli al mosaico della nostra offerta cardiologica. Grazie di cuore ai miei collaboratori ed a quanti hanno collaborato per il raggiungimento di questo prestigioso ed innovativo traguardo».