«Facendo seguito alla missiva inviata dal presidente regionale Anmco Calabria, dottor Roberto Caporale, al governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, mi corre l’obbligo, in qualità di cardiologo ospedaliero e responsabile della “Task Force-gruppo di lavoro- sulla Responsabilità Professionale e Sicurezza delle Cure” della più grande e prestigiosa Associazione scientifica  cardiologica italiana (Anmco), di intervenire a tutela della salute dei pazienti cardiopatici accertati e/o potenziali e della classe medica cardiologica che opera nelle Strutture Ospedaliere».

Così, in una nota, Vincenzo Amodeo, presidente della “Task Force-gruppo di lavoro- sulla Responsabilità Professionale e Sicurezza delle Cure” Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco).

«La recrudescenza della pandemia Covid -19 ha, nuovamente, destabilizzato il già molto traballante sistema sanitario calabrese, con gravissime ricadute sulla salute dei pazienti, in particolare dei cardiopatici ed oncologici. Il riferimento alle morti avvenute per malattie cardiache, fuori dalle strutture ospedaliere, per paura di accedere alle cure per la possibilità di facili contagi, durante la prima pandemia, oggetto di studi osservazionali pubblicati su tutte le riviste scientifiche europee e a cui ha partecipato anche il sottoscritto con i cardiologi del P.O. di Polistena ( ultima e recentissima pubblicazione scientifica, per la quale ha contribuito la Cardiologia del P.O. di Polistena, sull’European Heart Jurnal dal titolo “ The impact of UEFA Euro 2020 Football Championship on Takotsubo Syndrome: Result of a Multicenter National Registry” ), si rende utile e necessario al fine di evitare che ciò possa nuovamente verificarsi».

«Lo scopo di questo comunicato è quello di non distogliere i cardiologi ospedalieri dal delicato compito di assistenza e cura dei cardiopatici, attraverso l’impiego con funzioni diverse dalle loro attitudini professionali, costretti ad enormi sacrifici che mettono a rischio la loro stessa salute ed elevano all’ennesima potenza il rischio clinico (Responsabilità Professionale), per via delle forti carenze di organici che rendono difficile l’assistenza anche in tempi di normalità. Altro scopo (sicuramente il principale ) e quello di lanciare un messaggio tranquillizzante a quanti necessitano di cure e di accertamenti cardiologici, invitandoli ad accedere alle strutture ospedaliere, senza paure e senza titubanze, ogni qualvolta si presenta un sintomo premonitore di malattia cardiaca che, spesso, si caratterizza per la tempestività dell’intervento terapeutico (Sicurezza delle Cure) che la Cardiologia/UTIC del P.O. di Polistena, così come tutte le altre Cardiologie esistenti sul territorio calabrese, sono in condizioni di garantire».

«Nel merito c’è da ribadire che, in epoca recrudescenza Covid, si è registrato un significativo aumento delle sindromi coronariche acute che, quando afferiscono alla Cardiologia/UTIC del P.O. di Polistena (circa 10 casi a settimana e cinque solo nelle ultime 24 ore ), obbligano i pochi medici ed infermieri in servizio a mettere in moto la macchina dei trasferimenti nelle poche strutture dove è presente l’emodinamica, con enormi difficoltà a reperire mezzi di trasporto idonei a cui si aggiunge scarsa disponibilità di posti letto, con gravi ritardi che, non sempre, consentono di effettuare la “Terapia Salva Muscolo indicata dalle linee guida”».