Il coordinamento ostetrico Nursing up della Calabria nei giorni scorsi ha organizzato il primo convegno regionale dal titolo “L’ostetrica e il percorso Bro in Calabria”. L’evento è stato fortemente voluto dal gruppo di ostetriche, rappresentanti delle varie province calabresi, facenti parte del sindacato Nursing Up, insieme alle responsabili scientifiche Anna Domenica Mignuoli e Giuseppina Bruni.

Il confronto si è svolto principalmente sui contenuti normativi del recente decreto del commissario ad acta per il piano di rientro (Dca n. 213/2023) “Linee di indirizzo operative per la definizione ed organizzazione della presa in carico da parte dell’ostetrica nel percorso nascita fisiologico territorio ospedale - ai sensi del DPGR 28/2012”.

Il decreto, infatti, oltre a stabilire le linee di indirizzo operative per la definizione e l’organizzazione della presa in carico da parte dell’ostetrica/o nel percorso nascita, mira principalmente ad evidenziare l’importanza della selezione del rischio ostetrico, al fine di prevedere percorsi dedicati sia per la gravidanza a basso rischio che per quella ad alto rischio.

Le ostetriche relatrici hanno presentato i dati relativi agli ambulatori Bro (basso rischio ostetrico) attualmente avviati in Calabria, sia presso consultori che unità operative di ostetricia e ginecologia, fornendo informazioni utilissime alle colleghe che devono avviare questo tipo di percorso nelle proprie aziende, attraverso l’adozione di un proprio modello organizzativo, sulla base delle linee di indirizzo previste dalle norme regionali.

Dalle relazioni sono emersi, dati alla mano, gli esiti positivi (es. diminuzione della percentuale di taglio cesareo  e aumento dell’allattamento al seno) nel gruppo di donne che hanno seguito il percorso BRO la cui figura di riferimento principale è stata l’ostetrica. Dalla letteratura internazionale proviene, appunto, l’indicazione alla gestione della gravidanza e del parto a basso rischio da parte delle ostetriche quale modalità associata ad esiti di salute materni e neonatali non diversi da quelli delle unità di ostetricia tradizionali, ad una riduzione degli interventi medici (taglio cesareo, episiotomia) e ad una maggiore soddisfazione delle donne.

L’ostetrica è, di fatto, la figura professionale competente a garantire l’assistenza necessaria alle donne e ai neonati in ambito fisiologico. Offre un percorso di continuità assistenziale che si snoda attraverso la gravidanza, il parto, il puerperio e le cure al neonato attraverso l’assistenza one-to-one e la continuità assistenziale, quale professionista sanitario esperto della fisiologia del percorso perinatale e dell’assistenza alla diade madre-neonato.

Tale modello di presa in carico garantisce il riconoscimento precoce dei fattori di rischio e della comparsa di deviazioni dalla normalità del percorso, sostiene l’appropriatezza clinico-assistenziale, economica, l’accesso facilitato ai servizi sanitari.
In conclusione, nonostante l’evento nascita rientri nella maggioranza dei casi nella fisiologia, nei paesi maggiormente industrializzati negli ultimi decenni è stato promosso un modello maggiormente clinico e medicalizzato, fondato prevalentemente sul contrasto ai fattori di rischio e alla patologia.

Si è perso quasi del tutto il carattere fisiologico dell’evento nascita, la spontaneità del parto, il rischio è quello di ritrovarsi elevati interventi assistenziali a volte inutili ed inappropriati che vanno ad incidere enormemente sui costi sanitari, rispetto all’evoluzione naturale che sussiste nella gravidanza e nel parto.

È necessario, pertanto, che l’assistenza, sia nell’accompagnamento alla gravidanza sia al parto e al post partum/puerperio per donne e neonati, venga modulata nel rispetto della sua natura fisiologica, sapendo eventualmente cogliere e individuare la patologia da indirizzare a strutture adeguate. 

È in tal senso che va intesa la promozione di modelli di tipo organizzativo/assistenziale a conduzione ostetrica in cui la gravidanza e il parto in salute siano gestiti in autonomia da personale ostetrico, anche per quanto concerne l’assistenza al neonato in modo tale da migliorare gli esiti materno-neonatali.

Le ostetriche del coordinamento Nursing Up, insieme a tutte le colleghe accorse all’evento, hanno elaborato un documento programmatico che è stato prontamente inviato al commissario ad acta ed ai commissari e direttori generali delle aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, rendendosi disponibili ad avviare un tavolo di lavoro per definire i percorsi assistenziali in ciascuna azienda