L’opera sarà realizzata alla conclusione del processo di accorpamento tra Pugliese Ciaccio e Policlinico universitario. Nel nuovo edificio i servizi ad alta intensità di cura: potrà accogliere 300 pazienti. Tutte le unità da trasferire e le fasi del piano
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I servizi ad alta intensità di cura nel nuovo ospedale mentre tutte le degenze a media intensità di cura trasferite nel presidio Mater Domini. Così il documento programmatico, stilato dalla Regione Calabria e bollinato dal ministero della Salute e dal Mef nell’accordo di programma integrativo, riorganizza i servizi sanitari nella città di Catanzaro.
L’accordo di programma integrativo
Il nuovo accordo di programma, approvato lo scorso 27 giugno, che aggiorna il quadro degli investimenti previsti dalla Cittadella in materia di edilizia sanitaria include in un primo stralcio attuativo due soli interventi (da eseguire sui presidi ospedalieri di Lamezia Terme e Crotone) e in un secondo stralcio programmatico, invece, tutti gli interventi da eseguire nella città di Catanzaro: la realizzazione del nuovo ospedale, della cittadella della salute e l’ampliamento del presidio Mater Domini.
Il nuovo ospedale di Catanzaro
A differenza dei precedenti documenti programmatici che solo tangenzialmente menzionavano la questione in attesa della concreta integrazione tra i due poli ospedalieri cittadini, l’aggiornamento dell’accordo di programma – agli atti della Conferenza Stato-Regioni – detta invece tempi e modalità precise per giungere all’opera forse più attesa e discussa in città, ovvero la realizzazione del nuovo ospedale.
Ad integrazione conclusa
Ad integrazione ormai suggellata, infatti, il documento include l’opera solo come stralcio programmatico subordinandone l’attuazione «alla conclusione del processo di accorpamento» tra i due ospedali catanzaresi, che sarà oggetto della sottoscrizione di un successivo accordo di programma.
I reparti del nuovo ospedale
Com’è noto, il nuovo edificio dovrà sostituire l’attuale presidio Pugliese ritenuto «obsoleto e assolutamente inadeguato a soddisfare le moderne esigenze di carattere sanitario». Nell’ambito della riprogrammazione dell’offerta sanitaria, all’interno del nuovo ospedale dovranno essere allocati i servizi ad alta intensità di cura, si prevede «la realizzazione di una moderna e tecnologica piastra delle emergenze, nonché le degenze chirurgiche ed i servizi ad esse connessi».
Tutti i reparti
Il nuovo edificio dovrà essere modellato sulla base dei servizi da ospitare e dotato di una capienza di circa 329 posti letto. Qui la tabella con il dettaglio delle discipline e i relativi posti letto.
Dall’operazione resta escluso il presidio Ciaccio De Lellis che resterà nell’attuale sede con il ruolo di polo oncologico dell’azienda unica. Qui verranno trasferiti i posti letto di oncologia, attualmente presenti nel presidio Mater Domini.
L’ubicazione del nuovo ospedale
Il documento fissa in sei anni il tempo necessario alla realizzazione dell’opera. La sua ubicazione resta incerta, ma nella programmazione si individua una prima soluzione già oggetto in passato di un precedente studio di fattibilità: a circa un chilometro e mezzo dal campus universitario, in contrada Durcino a Germaneto. L’area non è soggetta a vincolo idrogeologico né interessata da perimetrazione a rischio Pai (piano assetto idrogeologico) e presenta, inoltre, alcuni vantaggi in termini logistici e di mobilità, e buone caratteristiche «geologico-geotecniche ed idrogeologiche».
Al Mater Domini
Tuttavia, la costruzione del nuovo ospedale resta l’ultima tappa di un processo che nella sua prima fase riguarderà la complessiva riorganizzazione dei servizi del presidio Mater Domini. Qui dovranno essere «trasferite le degenze a media intensità di cura, compreso il blocco materno-infantile».
Struttura non completamente utilizzata
Attualmente l’ex policlinico universitario «è una struttura non completamente utilizzata» si legge nel documento. «La capacità ricettiva stimata dell’intero complesso ospedaliero all’interno del campus è di circa 400 posti letto», effettivamente attivi ne sono solo 268. Il progetto – frutto di una «proposta del commissario ad acta ampiamente discussa in incontri e riunioni tecniche» - prevede un programma in tre fasi.
Fase 1. Materno Infantile
Nella prima fase si procederà all’adeguamento dei locali posti al terzo livello del corpo “D”, dove saranno ospitate le attività di ostetricia e ginecologia, patologia neonatale con la terapia intensiva neonatale. A conclusione tutto il dipartimento materno infantile attualmente presente al Pugliese sarà trasferito al campus, comprese le unità operative di pediatria, chirurgia pediatrica, obi pediatrica e l’attivazione ulteriori unità.
Fase 2. Pronto soccorso
La seconda fase riguarderà la nascita del pronto soccorso da posizionare al livello zero del corpo “A” con la realizzazione di una camera calda. A conclusione dovrà essere allestito e messe a regime le funzioni sanitarie relative al nuovo pronto soccorso.
Fase 3. Il trasferimento dei reparti
La terza fase riguarderà, infine, l’adeguamento dei locali posti ai livelli dal terzo al decimo del corpo “C” dove, a conclusione, saranno trasferite tutte le attività di media intensità di cura previste dalla programmazione regionale. Qui la tabella con le discipline e i posti letto che saranno trasferiti.
Il presidio sarà dimensionato con una dotazione di 443 posti letto complessivi. Si stima un tempo di realizzazione pari a due anni.
La cittadella della salute
Infine, lo svuotato presidio Pugliese verrà trasformato nella cittadella della salute. «Una tale soluzione consentirebbe di scongiurare la creazione di un vuoto urbano significativo e di arginare il lento e progressivo svuotamento di questa parte di città ma soprattutto consentirebbe di riorganizzare i servizi territoriali della città, attualmente sparsi in diverse sedi» si legge nel documento con riferimento ai servizi di pertinenza dell’Asp di Catanzaro. Nella cittadella della salute saranno allocati i servizi indicati in tabella.
I tempi per la realizzazione sono stimati in tre anni.
Le risorse
L’accordo chiaramente blinda le risorse per l’esecuzione dell’imponente progetto, previsto nello stralcio programmatico che diventerà attuativo a integrazione conclusa. Si tratta di 280 milioni di euro: 170 per la realizzazione del nuovo ospedale; 40 per la cittadella della salute e 40 per l’ampliamento e adeguamento del presidio Mater Domini. A queste risorse si aggiungeranno per la realizzazione del nuovo ospedale 86 milioni e 800 mila euro - decretati nel 2022 con Dpcm - nell’ambito del programma di investimenti per iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell'edilizia sanitaria valutabili dall'Inail.