Quello con il Governo, con il ministro Fitto per la precisione, non è il solo fronte aperto di Roberto Occhiuto sulla sanità. Ne esiste anche un altro per così dire “interno” che sta facendo litigare il presidente con i suoi alleati. Anche in questo caso il problema sono i tagli alla sanità, soltanto che questa volta non è il Governo ad usare le forbici ma Occhiuto stesso, nelle vesti di commissario per il Piano di rientro. Il suo Dca di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese, come abbiamo scritto ieri, ha fatto arrabbiare il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, che chiedeva spiegazioni sul futuro del nosocomio di Lamezia Terme (sua città natale e collegio elettorale).

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La polemica partiva nel momento di maggiore scontro fra Forza Italia e Lega con Antonio Tajani che replicava a muso duro («Il ministro degli Esteri sono io») al commento di Salvini alle elezioni in Russia. Evidentemente dal Carroccio deve essere partito una sorta di ordine di scuderia perchè sul punto interviene anche l’altra deputata calabrese della Lega, Simona Loizzo che contesta dalle radici il decreto di Occhiuto.

Il nuovo decreto

«Il nuovo dca N° 69 del 14/03/2024 sulla Riorganizzazione della rete ospedaliera nella Regione Calabria - scrive - ancora una volta evidenzia la mancanza di un confronto con le realtà territoriali che tenga conto delle professionalità e delle attività già consolidate, con la piena soddisfazione dei pazienti. Si rischia così di trovarsi di fronte ad un Libro dei sogni, in cui si prevede l’attivazione di più di mille nuovi posti letto distribuiti in modo discutibile su tutti gli ospedali, ma soprattutto senza che siano individuate in modo preciso le modalità di assunzione del nuovo personale medico e del comparto necessario a tale scopo».

Insomma una bocciatura su tutta la linea che la Loizzo motiva così: «Purtroppo non si intravede una visione strategica di Programmazione finalizzata alla riduzione della migrazione passiva, come auspicato dal professor Rocco Bellantone, calabrese, presidente dell’Istituto superiore di sanità, attraverso la creazione di poli di eccellenza in ogni ospedale Hub sulla base delle competenze ed esperienze già presenti e da integrare con nuovi Professionisti di elevata qualità. È evidente inoltre una notevole discrepanza in termini di numero di strutture complesse previste per gli hub della Regione Calabria passando dalle 82 della Dulbecco alle 41 del Gom e alle 38 dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, nonostante l'istituzione a Cosenza dell’Azienda ospedaliera universitaria “Annunziata-Unical”, che è già realtà e di cui non viene fatta alcuna menzione in tutto il dca».

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«La riorganizzazione della Rete ospedaliera non prevede in modo chiaro e puntuale chi deve fare che cosa affidandosi alla libera interpretazione delle Aziende con conseguente confusione e disparità tra i vari territori che certamente non contribuirà a migliorare la qualità e la quantità delle prestazioni sanitarie - continua Simona Loizzo - Risulta quindi evidente una malcelata penalizzazione dell’Azienda ospedaliera di Cosenza la cui direzione strategica appare da tempo sempre di più impegnata in attività di organizzazione specificamente amministrativa, con nessuna ricaduta nel campo del miglioramento dell’offerta sanitaria ai cittadini, tralasciando colpevolmente di pretendere una maggiore attenzione da parte della Struttura commissariale in termini di assunzione di nuovo personale e di un maggiore finanziamento, anche alla luce dell’aumento notevole della produzione che si è registrato nel 2023, ottenuto esclusivamente grazie al sacrificio dei tanti professionisti dell’Annunziata, ormai stanchi delle continue mortificazioni e penalizzazioni, certificate da un atto aziendale a dir poco lacunoso».

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La questione ospedale Annunziata

La deputata poi nella sua analisi sottolinea come a Cosenza l’area materno-infantile abbia sempre rappresentato un’eccellenza.

«La stessa terapia intensiva pediatrica, che funziona dal 2018 in modalità isorisorse, con grande sacrificio di tutti gli operatori - ricorda - viene di colpo trasferita all’Università di Catanzaro dove non verrà mai realizzata  mancando il Pronto soccorso e le competenze di Chirurgia pediatrica come dimostrano i diversi trasferimenti fatti per Cosenza».

Infine la bomba politica: «in qualità di deputato, farò tutto quanto in mio potere per evitare un tracollo della nostra sanità, rendendomi sempre disponibile al dialogo e mettendo a disposizione le mie competenze di professionista della salute, per poter regalare una sanità di qualità alla mia Regione. Lo meritano i medici, gli Infermieri, gli ooss ma lo meritano soprattutto i cittadini calabresi». Se non è una dichiarazione di guerra (politica) poco ci manca.