La Società italiana di pediatria Sip, sezione Calabria, lo tiene a precisare: la rete pediatrica della punta dello Stivale non è da buttare via, ma diversi sono gli aspetti sui quali lavorare e bisogna farlo in fretta. Ecco perché a Lamezia Terme ha presentato il documento dal titolo “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento dell'appropriatezza organizzativa dell’assistenza pediatrica nella Regione Calabria” alla cui illustrazione avrebbe dovuto assistere anche il presidente Occhiuto, assente per impegni istituzionali.

La rete ospedaliera pediatrica

In accordo con le altre società scientifiche di area pediatrica ed i pediatri di famiglia, si è parlato di ridefinizione della rete ospedaliera pediatrica, con l’elaborazione di nuovi modelli organizzativi strutturati a diversi livelli operativi, di un nuovo assetto per l’erogazione delle cure primarie, compresa la realizzazione di una integrazione stabile e definita tra ospedale e territorio tramite lo sviluppo e la condivisione di percorsi assistenziali integrati.

E poi, ancora, l’attivazione di due nuove unità operative complesse: neuropsichiatria infantile e terapia intensiva pediatrica, la creazione di nuove strutture dedicate alla gestione delle malattie croniche complesse, inclusa la riabilitazione pediatrica e le cure palliative, la riorganizzazione della rete di onco-ematologia pediatrica.

Il documento stilato dai medici

Il documento potrà costituire la base per la successiva definizione della Rete pediatrica regionale prevista nel nuovo Decreto Ministeriale 70. Domenico Minasi, presidente Sip Calabria precisa che si tratta di proposte tecniche ed operative, non di un libro dei sogni. «Vogliamo – ha detto – creare una rete che possa dare delle risposte concrete ai bisogni di salute dei bambini calabresi. Tra i problemi atavici c’è quello delle cure palliative e dell’assistenza per le malattie croniche. Vogliamo migliorare la qualità dell'assistenza ma anche ridurre la migrazione sanitaria che nell'ambito pediatrico è molto alta».

Presente anche il responsabile di Comunità Competente Rubens Curia : «Il documento che oggi viene presentato valorizza molto quella che è la medicina di prossimità e richiede, ad esempio, un’Unità Operativa complessa di Neuropsichiatria infantile ospedaliera e il rafforzamento delle neuropsichiatria territoriale».

L'intensiva pediatrica

A tale proposito Curia spiega che «con il Covid c’è stato un incremento notevolissimo di depressione negli adolescenti, di disturbi del comportamento alimentare e così via. È fondamentale, - aggiunge che nel programma operativo biennale il commissario inserisca anche l’intensiva pediatrica. È importante che la comunità scientifica e calabrese faccia questo proposta perché secondo me faranno fare un salto di qualità e alla pediatria».