Arrivano i cubani. Potrebbe essere il titolo di un film, ma non lo è. È solo la panacea ai mali della sanità calabrese, che in tutta onestà – visti i gravi deficit delle piante organiche degli ospedali – sta offrendo un vero “refrigerio” al servizio regionale. Dopo i primi 51 professionisti giunti da Cuba – che potrebbe considerarsi come una delle culle della medina mondiale – già in servizio da alcuni mesi negli ospedali del Reggino, da metà agosto in poi ne giungeranno in Calabria un altro centinaio: 6 saranno destinati al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, 6 (oltre ai già presenti 51) all’Asp di Reggio, 43 all’Asp di Cosenza, 23 all’Asp di Catanzaro, 18 all’Asp di Crotone, 10 all’Asp di Vibo valentia, 18 all’Azienda ospedaliera di Cosenza, 2 all’Azienda ospedaliera “Dulbecco” di Catanzaro, per un totale di 126 medici

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Terminate le pratiche amministrative, adesso bisognerà attendere il via libera del Ministero della Salute e poi i tempi necessari per il corso di Italiano all’Unical. Ben che vada, come accennato, si giungerà alla metà di agosto per quei medici che conoscono già l’italiano; gli altri prenderanno servizio a settembre. Tra burocrazia e corsi, dunque, i medici cubani non rimpingueranno il sistema sanitario regionale durante il boom di presenze estive, come immaginato dai vertici regionali.

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I 43 dell’Asp di Cosenza

Tra quelli che giungeranno in riva allo Jonio ed al Tirreno, il già più che carente organico dei due pronto soccorso dello spoke di Corigliano Rossano sarà rafforzato con 9 medici specialisti in emergenza-urgenza. Altrui 2 sono destinati a Trebisacce, 2 a Cariati. Giungeranno anche 7 pediatri che saranno suddivisi tra gli spoke di Corigliano Rossano, Cetraro-Paola e Castrovillari. E poi prenderanno servizio 2 radiologi (Rossano), 1 ginecologo (Corigliano), 4 ortopedici (3 a Paola), 1 chirurgo (Paola).

Complessivamente, l’Asp di Cosenza ha programmato un minimo di 8 medici cubani a spoke e due ciascuno agli ospedali di Acri, San Giovanni in Fiore, Trebisacce, Cariati. L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha, nel frattempo, pubblicato la manifestazione d’interesse, dedicata alle strutture ricettive, per garantire l’alloggio ai medici cubani che entreranno in servizio, possibilmente prossimi agli ospedali. Insomma, i cubani non saranno la “cura”, ma rappresentano una terapia d’urto in attesa delle assunzioni, quelle “vere”.