«Che fine ha fatto il nuovo ospedale di Cosenza?». È quanto si chiede Carlo Guccione, esperto di sanità e membro della direzione nazionale del Pd.
«Sono trascorsi 18 mesi da quando la Regione ha rimesso in discussione il sito di Vaglio Lise. Con decreto 9088 del 20/06/2023 si bandisce “l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione del documento di fattibilità progettuali”. Si sono persi inutilmente 18 lunghi mesi con il rischio che anche la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, nonostante le enormi risorse disponibili liberate dall’Inail già da tempo sia per l’ospedale che per la Cittadella della salute, venga vanificata come già successo per i 3 ospedali che a distanza di oltre 15 anni non hanno visto la luce (Sibaritide, Vibo e Piana)».
«Tutti quanti – prosegue Guccione – ricordano la gaffe di Occhiuto nella cerimonia di apertura dell’anno accademico all’Unical quando si è lasciato sfuggire che entro la fine di questo anno “contiamo di bandire la progettazione per lo studio di effettività tecnico economica e di consegnarlo all’Inal entro marzo”, dando per scontato già che il nuovo studio di fattibilità indicasse quale sito idoneo quello dell’Unical. Ma ancora questo studio di fattibilità, costato 130mila euro, non lo conosce nessuno. Ci si augura che almeno lo conosca il presidente Occhiuto».

Ma Guccione solleva anche un altro problema “burocratico” che potrebbe bloccare la realizzazione del nuovo ospedale ad Arcavacata, nel comune di Rende. «È giusto ricordare, per evitare pasticci e iter che potrebbero creare contenziosi, che la dichiarazione di ente ospedaliero dell’ospedale civile di Cosenza è stata effettuata attraverso un decreto del presidente della Repubblica il 5/11/1968 n. 1448. Il presidente della Repubblica, recita il decreto, “vista la legge 12/02/1968 n. 132, visto il decreto del medico provinciale di Cosenza in data 13/04/1968 con il quale sentito il consiglio provinciale di sanità l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza è stato classificato ospedale generale provinciale decreta l’ospedale civile dell’Annunziata, con sede in Cosenza, di cui alle premesse, è dichiarato ente ospedaliero. Presidente della Repubblica, Saragat”».


«È facile comprendere che il decreto del Capo dello Stato individua come sede dell’ospedale oggi hub regionale la città di Cosenza. Ed è altrettanto facile intuire che senza una concertazione e visto l’insuccesso del referendum sulla città unica che di fatto ha bloccato l’iter di fusione (e non si sa per quanto tempo) di Cosenza, Rende e Castrolibero, potrebbero insorgere contenziosi che allungherebbero ancora di più i tempi di realizzazione del nuovo ospedale».

Eppure l’esponente dem continua a sottolineare l’importanza di realizzare al più presto un nuovo nosocomio per la città capoluogo. «Nessuno può pensare di poter rilanciare l’attuale Annunziata che oggi vive una condizione drammatica dal momento che non solo mancano 305 posti letto rispetto a quelli previsti quanto una parte consistente dell’ospedale è stato inaugurato nel 1939. Se si vuole realizzarlo in tempi ragionevoli – conclude Guccione – è necessario che il governatore capisca che è il tempo della concertazione con le istituzioni locali. Gli atti di forza, come si è visto con la città unica, portano a sbattere».