Il commissario dell’Azienda sanitaria spiega i punti deboli del sistema ma ne difende la tenuta e punta sulle Aggregazioni funzionali territoriali: «Approvato il regolamento, saranno un riferimento per i cittadini»
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La prospettiva non è affatto allegra: pochi soldi per i medici rispetto alle altre regioni e possibilità alternative di quest’ultimi per accedere alla professione.
Dopo il caso documentato da LaC News24 delle difficoltà di un giovane catanzarese a reperire una Guardia medica regolarmente aperta domenica interviene il Commissario dell’Asp, Antonio Battistini.
Sicurezza e mancanza di stimoli economici
La provincia di Catanzaro riesce a coprire bene, specie nei piccoli centri, mentre in alcune postazioni cittadine come nelle zone sud di Catanzaro ed in altre di Lamezia Terme, la mancanza di sicurezza fa letteralmente scappare i medici.
«Sulle 59 postazioni di cui siamo titolari – afferma Battistini, commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro – abbiamo una copertura oltre le 400 ore mensili su ben 43, quindi la nostra situazione non è difficile. Stiamo già lavorando sul mese di aprile, assorbirà solo nei fine settimana, per il fatto che c'è il ponte di Pasqua e il ponte del 25 aprile, il fabbisogno di tutto il mese, quindi è ovvio che bisognerà fare degli interventi mirati. Oggi noi in un qualche modo dobbiamo rispettare il desiderato dei medici che non accettano determinate postazioni».
Appena approvato il regolamento Aft
Le speranze sono affidate alle aggregazioni funzionali territoriali di medici che dovranno garantire presenze necessarie in luoghi diversi.
«Le postazioni di continuità assistenziale – aggiunge l’ex generale dell’Esercito – sono in una fase di grande trasformazione, il disegno complessivo è certamente quello di passare da una sanità ospedalo-centrica a una sanità più attenta ai bisogni del territorio e questo avverrà anche grazie alla realizzazione delle Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) di cui abbiamo approvato il regolamento la scorsa settimana, quindi questo darà un'implementazione e maggiori servizi anche ai cittadini con riferimento alla continuità assistenziale.
Le aggregazioni funzionali territoriali – conclude Battistini – vanno proprio in questa direzione, che ci sia la necessità anche di un'accoglienza diversa delle postazioni di guardia medica, di continuità assistenziale, certamente è un fatto oggettivo, ma è un fatto che ripeto vedrà la sua soluzione quando andrà in regime queste nuove aggregazioni funzionali».