«Oggi è una giornata importante che ci ricorda come la causa principale in Italia di decessi siano le malattie cardiovascolari. Un paziente su tre muore per infarto o ictus». Nella giornata mondiale del cuore il presidente della società italiana di cardiologia nonchè direttore della cardiologia del policlinico universitario di Catanzaro, Ciro Indolfi interviene sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte in Italia. Oggi più che mai l'adozione di un corretto stile di vita e di adeguate misure di prevenzione rappresentano sicuramente un'arma vincente per ridurre al minino i casi di patologie del cuore e di morti cardiache improvvise.

Le raccomandazioni dello specialista

«Dobbiamo stare attenti soprattutto ad alcuni aspetti come il fumo, l'inattività fisica, essendo l'Italia un Paese di pigri, la terzultima nazione per quanto riguarda l'attività motoria. Come Società Italiana di Cardiologia consigliamo di praticare 150 minuti di esercizio moderato a settimana o 30 minuti a giorni alterni – sottolinea Indolfi -, bisogna prestare attenzione all'ipertensione, alle dislipidemie, al colesterolo, al diabete e quindi alla dieta».

Il fattore tempo

Fermo restando dunque l'importanza della prevenzione, nel caso in cui l'infarto si presenta è necessario intervenire con tempestività. «È molto importante che il paziente con infarto giunga da noi in emodinamica per impiantare uno stent nel più breve tempo possibile – conclude il luminare -. Le linee guida internazionali suggeriscono un ritardo massimo di 120 minuti dall'inizio dei sintomi».