«È inaudito quello che sto vivendo. Io penso che ci sia un complotto contro mia figlia e che sia vittima di discriminazione». Simona Coluccio non si dà pace. La mamma coraggio di Gioiosa Jonica denuncia pubblicamente ancora una volta le difficoltà e le battaglie quotidiane affrontate da chi come lei vive con una disabilità. Al centro dell’incontro la situazione della figlia Maria Pia, simbolo di resilienza e testimonianza concreta di come il sistema, spesso, non risponda adeguatamente alle esigenze di chi si trova in condizioni di fragilità. «Le condizioni di salute di mia figlia sono peggiorate per un cambio di farmaco previsto dalla terapia – ha raccontato mamma Simona, che ha denunciato il fatto in Procura – ma che rientra in due patologie che non sono quelle di mia figlia».

«Sono dispiaciuta e amareggiata – prosegue la donna – Mia figlia vive come se fosse ai domiciliari a casa perché non ci sono strutture che possano accoglierla. A me non preoccupa oggi, ma il domani. In che mani dovrò lasciare mia figlia? Non c’è umanità né sensibilità. È colpa delle istituzioni che non garantiscono la giusta assistenza, non chiedo la luna. Ditemi quello che devo fare. Mi appello a tutti – ha detto tra le lacrime – se avete un cuore aiutatemi a definire questa situazione, perché è logorante».

Il momento è stata un’occasione importante per riflettere sul significato di inclusione e per dare voce a chi spesso viene ignorato. A testimoniare la vicinanza dell’amministrazione comunale al caso di Maria Pia il vicesindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda. «Quello che sta vivendo Simona è una negazione dei diritti di libertà e cittadinanza – ha espresso – La disabilità non deve essere una condizione che pesa sulla vita del disabile e su quella di chi gli sta intorno. Il Governo deve provvedere ad alcune questioni, una delle questioni è l’aspetto sanitario, i cui servizi sul territorio non sono erogati in modo corretto». Dal vice primo cittadino gioiosano anche una proposta: «Che il centro neurologico di Locri possa diventare un centro diurno con queste cure, non è uno scandalo rivendicarlo e chiederlo».