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‘L’integrazione tra Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” ed Azienda Universitaria “Mater Domini” rappresenta uno degli obiettivi strategici e prioritari per il rilancio dell'intero servizio sanitario calabrese’– aveva affermato il Presidente della Regione Mario Oliverio nei giorni scorsi ma la questione nei fatti sta creando non poche tensioni e malumori.
Ieri particolarmente infuocata è stata la discussione al rettorato dell’università di Catanzaro, intorno al tavolo in cui si decideva su come procedere all’integrazione.
Nessuno accordo sul numero dei primari da ridurre. Messa ai voti la proposta del commissario Scura e del rettore dell’università Quattrone di ridurre in numero uguale (undici) tanto i primari del Pugliese Ciaccio tanto quelli dell’università.
I commissari del Pugliese Ciaccio, Giuseppe Panella e Prejanò, per l’ospedale catanzarese avevano proposto infatti tre primari in più, passando dagli attuali 39 ai 42, e chiedendo una riduzione di quelli universitari.
«I commissari Panella e Prejanò – ha esordito Scura – hanno proposto 42 primari del Pugliese, tre in più degli attuali, e di ridurre di 16 i primari dell’università, che sono al momento 40, facendoli passare a 24. Questo è uno scempio e non dà il risultato del risparmio economico, che è uno degli obiettivi. Perché il risparmio economico di questa integrazione è di cento milioni di investimento e di circa 10 milioni l’anno di esercizio».
«Io non sono un provocatore, bensì, rappresento un’istituzione, l’ospedale Pugliese Ciaccio – ha replicato Panella - con 1200 dipendenti, un’istituzione che ha condiviso la mia proposta, basata su dei criteri, come quello dei posti letto, criteri e proposte istituzionali su cui Scura e Quattrone possono avere posizioni diverse ma che vanno rispettati».
Ma questa battaglia è stata vinta dal Commissario: con 7 voti favorevoli sui 9 partecipanti al tavolo ha quindi battuto la proposta del commissario dell'azienda ospedaliera "Pugliese-Ciaccio".
Nei prossimi giorni è in programma l'incontro con l'Avvocatura dello Stato.