«L'integrazione sta procedendo anche perché c'è uno spirito di collaborazione». Così il commissario straordinario dell'azienda ospedaliero universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro, Vincenzo La Regina, a quasi un mese dalla pubblicazione sul Burc del protocollo d'intesa che ha nei fatti sancito l'unificazione tra le due aziende ospedaliere di Catanzaro.

Direttore sanitario e amministrativo

A margine di una iniziativa organizzata dall'Ammi sul tema delle aggressioni del personale sanitario, il commissario ha tracciato un primo bilancio e illustrato le azioni da intraprendere: «Adesso dobbiamo completare la struttura organizzativa - ha spiegato La Regina -. Ieri è scaduto il bando per la nomina del direttore sanitario e amministrativo, quindi, la prossima settimana si procederà alle nomine. Devo dire che ho avuto una grande collaborazione ma si tratta di un processo, come ho avuto modo di dire nei giorni scorsi quando ho riunito gli operatori sanitari del Pugliese. Ho incontrato anche gli amministrativi che in questo momento stanno facendo un grande lavoro perché mettere insieme due aziende non è semplice. Lo spirito è costruttivo, io sono fiducioso».

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Il nodo emergenza

Il commissario ha poi affrontato il problema del sovraffollamento del pronto soccorso del presidio Pugliese, nei giorni scorsi ha eseguito un sopralluogo e annunciato i primi interventi correttivi: «Ho scoperto una grande realtà, il Pugliese è un ospedale che eroga tantissime prestazioni - ha chiarito - e anche di qualità. Questa unificazione non può che apportare un contributo in termini di qualità e di quantità dell'assistenza».

Aumento dei posti letto

«Ho visto che il pronto soccorso vive una situazione particolare nonostante il grande lavoro degli operatori, del primario e dei suoi collaboratori ma bisogna intervenire. Innanzitutto, ho costituito un tavolo tecnico, stiamo aumentando i posti letto dell'Obi, stiamo cercando di trovare uno sbocco con la Geriatria in termini di posti letto e poi incominciamo a costruire anche un modello organizzativo flessibile. Dobbiamo a monte governare la domanda e fare anche tavoli tecnici con l'Asp e con i medici di medicina generale. A valle e nel momento in cui ci sono le dimissioni dobbiamo avviare il paziente verso soluzioni di presa in carico».

Il contributo del policlinico

«Nel momento in cui dimettiamo dal pronto soccorso ed è conclusa la fase dell'urgenza dobbiamo avere dei percorsi che prendono in carico quel paziente. Attraverso pdta e protocolli con il Mater Domini possiamo eventualmente prevedere una presa in carico al policlinico».

Secondo pronto soccorso

Ha poi fatto il punto sulla costituzione di un secondo pronto soccorso che dovrà nascere nel presidio Mater Domini: «Abbiamo un obbligo fissato nel protocollo d'intesa - ha chiarito - entro 90 giorni dobbiamo avviare le procedure per avviarlo. E questo potrebbe essere un altro aspetto che aiuta e l'integrazione deve andare nella direzione del mutuo aiuto, nel senso che aprendo anche in parte il pronto soccorso noi riusciamo decongestionare quello del Pugliese».

Ricorso al Tar

Ha preferito non entrare nel merito poi del ricorso depositato al Tar da un gruppo di medici ospedalieri contro l'integrazione: «Sono convinto della bontà dell'integrazione. Quindi quello farà il suo corso, i giudici provvederanno a dare la migliore risposta» ha chiarito.