VIDEO | Il medico e scrittore interviene anche sul tema Tavolo Adduce nell’ambito del format Dopo la notizia: «Ragionano sui numeri, non ci sono persone ma calcolatrici»
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«Il Tavolo Adduce? Lì non ci sono persone ma calcolatrici. Ragionano sui numeri e rappresentava una maledizione per i vari commissari alla sanità». Così Santo Giofrrè, medico e scrittore nonché ex commissario dell’Asp di Reggio Calabria che ha commentato le parole del governatore Roberto Occhiuto che, proprio nei giorni scorsi, di «atteggiamenti pignoleschi e ragionieristici da parte di funzionari dello Stato». Il tutto a seguito della mancata approvazione del suo piano operativo da parte dell’organismo interministeriale che vigila sul settore.
Sanità in Calabria e il ruolo del Tavolo Adduce
Insomma, i problemi della sanità derivano dal Tavolo Adduce? «In realtà- evidenzia Gioffrè- è espressione dei ministeri dell’Economia e della Salute. Le esigenze delle persone per loro contano poco, ragionano sui numeri. Vogliono sapere lo stato pagamento dei debiti, se le asp senza bilancio hanno provveduto ad approvarlo, lo stato dei lea». A giudizio dell’ex commissario, sfugge un dato di non poco conto. Ovvero che la Calabria è dentro al piano di rientro: «È macelleria sociale – scandisce il professionista- si tagliano ospedali, turn over e servizi. Il problema è solo economistico». E sulla dura presa di posizione di Occhiuto, «l’attacco al Tavolo Adduce si potrebbe fare -rimarca Gioffrè -a conti chiari».
Sanità e responsabilità politica
In merito alla responsabilità della politica sui temi della sanità in Calabria, la posizione del medico non lascia spazio a interpretazioni: «Il problema – rimarca – è che in questi 12 anni non sono stati messi a posto i conti». Altre regioni sono infatti riuscite a sistemare i bilanci e si sono riappropriate della sanità. In Calabria, questo non è avvenuto.
Il tema dei contenziosi
Il governatore Occhiuto «ha chiesto al governo di non pignorare delle somme presso le tesorerie delle Asp. Il problema sta nei conti, cosa è successo nelle Aziende sanitarie, c’è gente che si è presa i soldi due/tre volte e ora non rispondono alle pec. Lo stato di caos, generato di proposito, perché nella sanità calabrese hanno fatto quello che hanno voluto. Bisogna ricostruire tutti i pagamenti, i mezzi ci sono». Il governatore «si gioca il futuro politico sulla sanità. Noi non abbiamo più sanità sul territorio, forse non si aspettava una situazione così disastrata».
Gioffrè: «Si affidi la sanità ad Emergency»
Sui medici cubani, Gioffrè è chiaro «sono una pezza, non c’è la prospettiva di avere medici di alta formazione in Calabria. La nostra regione è un deserto». La soluzione? «Siamo in tempo di emergenza, si affidi la sanità – soprattutto l’emergenza urgenza - ad Emergency, per almeno 5 anni. Gino Strada lo aveva proposto. Il suo predecessore non ha avuto il coraggio, per questioni ideologiche, quando l’aiuto gli era stato offerto. Stiamo andando al disastro e lo percepisce lo stesso governatore. Diamo tutto ad Emergency, creiamo centri di eccellenza, altrimenti non ne usciamo. Tornando al Tavolo Adduce si può aggredire ma prima bisogna capire qual è la situazione debitoria in Calabria».